Carvico celebra la “Giornata mondiale degli oceani” con un grande evento
L’8 giugno, Carvico, azienda tessile italiana specializzata nella produzione di tessuti tecnici per l’abbigliamento beachwear, sportswear e outerwear, insieme ad Healthy Seas, Ghost Fishing e alla Cousteau Divers, ha scelto di celebrare la Giornata mondiale degli oceani, con un evento mondiale da seguire in diretta streaming https://www.facebook.com/events/169288210455119/.
Più precisamente, in occasione della Giornata mondiale degli oceani verrà realizzato un reportage dai fondali dell’Isola di Santorini per capire cosa significa davvero inquinamento.
Pierre-Yves Cousteau e il suo team recupereranno le reti abbandonate. Contestualmente trasmetteranno immagini per raccontare cosa l’azione dell’uomo sta infliggendo alla flora e alla fauna marina e all’acqua. Basti pensare che una sola rete fantasma cattura circa il 5% della quantità di pesce commerciale mondiale, così come una sola gabbia abbandonata uccide 1775 esemplari in un anno.
Le reti da pesca recuperate dai sommozzatori volontari di Ghost Fishing, con la collaborazione dei Cousteau Divers saranno consegnate poi ad Aquafil per la rigenerazione del Nylon – Econyl, usato da Carvico per la creazione dei tessuti Vita, impiegati per la confezione di nuovi costumi da bagno.
Il coinvolgimento di Carvico nella Giornata mondiale degli oceanisi inserisce nell’impegno dell’azienda lombarda in materia di sostenibilità ambientale. Dotata di un impianto di pre-trattamento delle acque reflue e di un impianto di co-generazione energetica, Carvico è stata tra le prime società ad aderire al protocollo di Kyoto nel 2005. Inoltre, utilizza materie prime riciclate, come quelle derivanti dalle reti da pesca e da materiali di scarto pre e post consumers di origine poliammidica, oltre che materie prime di base poliestere riciclato dalle bottiglie di plastica (PET).
Dal 2013 detiene insieme a Jersey Lomellina, altra società del Gruppo Carvico, l’esclusività del filo Econyl, filo di poliammide 100% rigenerato da materiali di scarto pre e post consumer tra cui anche le reti da pesca ormai giunte a fine vita, utilizzato per la realizzazione di tessuti destinati alla confezione di costumi da bagno.
Dal 2016, coerentemente con la mission aziendale, è tra gli stakeholder di Healthy Seas – a Journey from waste to wear, Ong che si occupa di recuperare sui fondali degli oceani le reti da pesca abbandonate, trappole mortali per flora e fauna marina, per farle entrare in un circolo virtuoso di recupero e rigenerazione dei rifiuti e dar vita a nuovi prodotti tessili riciclati.