La Perla: prosegue la mobilitazione per scongiurare i 126 licenziamenti
Proseguono i tentativi di dialogo di sindacati e istituzioni con i vertici La Perla, che lo scorso 25 giugno hanno annunciato il taglio di 126 dipendenti.
Nei giorni scorsi ci sono state diverse prese di posizione tra cui quella dell’assessore regionale alle attività produttive, Palma Costi, che chiede all’amministratore delegato dell’azienda Pascal Perrier un confronto diretto e urgente, dopo la notizia dell’entrata del marchio La Perla nel capitale della casa di moda britannica Ralph & Russo con una quota di minoranza di 50 milioni di euro e la nomina dello stesso Perrier nel consiglio di amministrazione della società inglese. Tutto ciò mentre resta la procedura di mobilità per 126 lavoratori. «Apprendo dalla stampa di operazioni di mercato de La Perla», commenta Palma Costi. «Stupisce saperlo così, proprio mentre abbiamo un procedimento di mobilità per 126 lavoratori, e soprattutto con ripetute richieste di chiarimenti all’azienda mai soddisfatte. Nel giro di pochi giorni, serve allora che venga chiarito anche questo aspetto, e soprattutto vogliamo capire bene le strategie industriali complessive del Gruppo. La priorità assoluta è salvaguardare i posti di lavoro e la produzione qui, cosa che i vertici societari non possono dimenticare un solo secondo».
La vicenda aveva già visto, immediatamente dopo l’annuncio, la mobilitazione delle oltre 400 lavoratrici che avevano aderito a 16 ore di sciopero. È seguito lo scorso 2 luglio un tavolo di crisi in Regione Emilia-Romagna, dove rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato per circa tre ore l’amministratore delegato Pascal Perrier, alla presenza degli enti territoriali. Anche in questo caso il summit si è concluso con un nulla di fatto. «L’azienda ci ha comunicato il rifiuto sia al ritiro del licenziamenti sia alla sospensione della procedura che riguarda il futuro di questi 126 lavoratori», ha spiegato Sonia Paoloni, segretaria nazionale della Filctem-Cgil.
In seguito il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha dichiarato: «Insieme alla categoria e alla Cgil di Bologna e dell’Emilia Romagna cercheremo di portare all’attenzione del governo e delle istituzioni locali tale situazione». Gli ha fatto eco il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, che ha resa nota l’intenzione di chiedere «subito al ministro Di Maio un tavolo al Mise. Ove non ci fosse al Mise, allora al Ministero Lavoro che io rappresento ci sarà il tavolo sicuramente».
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