Calzetteria femminile: nel 2016 consumi interni a 684 mln di euro (+1,3%). Le catene superano il 36%
Nel 2016 l’industria italiana della calzetteria (donna, uomo e unisex) ha sviluppato un fatturato di 1,384 miliardi di euro, stabile rispetto al 2015 con un +0,7%. Se si considera solo il legwear femminile, invece, il giro d’affari è sato di 828 milioni di euro (-0,2%). Questi sono alcuni dei dati presentati il 31 maggio da Sistema Moda Italia durante l’Osservatorio Economico Calzetteria, organizzato dal Centro servizi impresa (CSC) di Castel Goffredo (Mn), in collaborazione con Adici (Associazione distretto calze e intimo).
Sul fronte del mercato interno, nel 2016 il sell out della calzetteria femminile ha raggiunto i 684 milioni di euro, in crescita dell’1,3% rispetto al 2015 grazie al +1,4% relativo al sell out della stagiona A/I 2016 e al +1% della stagione primavera/estate.
Sul fronte dei prodotti, si distinguono le performance particolarmente delle calze in cotone che crescono del 4,4%. Sono state positive anche le vendite delle calze da bambina che segnano un +2%, al contrario le calze donna calano dell’1,6%.
Il 2016 ha visto un ulteriore calo del dettaglio indipendente la cui market share nel comparto della calzetteria femminile si è attestata al 18,9%, contro il 20,1% del 2015. Le catene salgono al 36,1% (35,1% nel 2015), mentre la Gdo si attesta al 29,5%: in questo dato sono inclusi le performance sia di iper e super sia i grandi magazzini.
Se si considerano le due stagioni di vendita separatamente si nota che durante la primavera/estate 2016 la quota del dettaglio tradizionale nella calzetteria femminile è del 21%, contro il 16,9% della stagione fredda. Mentre per le catene la performance è inversa: durante l’autunno/inverno la quota è del 39,9% in primavera/estate, invece, si abbassa al 33,2%.
Per quel che riguarda invece il 2017, nel bimestre gennaio-febbraio la calzetteria femminile ha registrato un aumento dell’1,3% del sell out sul mercato interno e un calo del 2,1% dell’export.