Calzetteria: i Carabinieri chiudono un laboratorio ad Acquafredda (Bs) per condizioni di lavoro non a norma
Ennesimo caso di caporalato nella calzetteria. Sulla base di quanto pubblicato dal Corrieredellasera.it il 12 febbraio, ad Acquafredda il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Brescia, con la collaborazione dei colleghi di Castenedolo, hanno messo sotto sequestro un laboratorio per il confezionamento di calze gestito da un cittadino cinese, che pagava la manodopera 3 centesimi al pezzo, per un massimo di 15 euro al giorno. I turni di lavoro quotidiano duravano anche dieci ore.
Il cittadino asiatico, co-gestore del laboratorio, è stato arrestato, mentre il laboratorio è stato chiuso. Nel momento in cui sono entrati nell’ambiente lavorativo, i Carabinieri si sono imbattuti in nove cittadini cinesi, senza contratto di lavoro. Cinque lavoratori sono risultati anche clandestini. Tutti vivevano in stanze adiacenti al laboratorio, senza riscaldamento, armadi.
Nei confronti della ditta e del legale rappresentante, che al momento risulta irreperibile, sono state imposte sanzioni per 56mila euro per violazioni delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e per il lavoro nero. Inoltre, è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale. I cittadini cinesi clandestini sono stati accompagnati a Roma in un centro di prima accoglienza.