Biancheria intima: nel 2018 in Italia il numero di produttori passa a 1.649 (-3,8%)
Allo scorso 30 settembre, in Italia il settore della produzione di biancheria intima contava 1.649, imprese contro le 1.714 del 2017. In calo anche il numero di dipendenti: 14.201, contro i 14.697 del 2018. Se a questi numeri si sommano quelli relativi al numero dei calzifici, il dato sale a 2.455 per 25.292 addetti: nel 2017 il numero di imprese complessivo era di 2.554.
Per quanto riguarda la biancheria intima, la regione con il maggior numero di imprese è la Lombardia (439 imprese che costituiscono il 24,2% del totale Italia) a cui seguono la Puglia (327 imprese, il 19,8% del totale) e la Campania. La Toscana si trova al quarto posto con 118 imprese attive seguita dal Veneto e pesa sul totale nazionale per il 7,2%.
Anche nel comparto di produzione di calzetteria fa da padrona la Lombardia con 523 imprese attive, erano 549 nel 2017 (il 63,7%). Seguono la Puglia (117 imprese, il 14,4%) e la Toscana con il 4,7%.
Questi sono alcuni dei dati diffusi dalla Camera di commercio di Pistoia che organizza Immagine Italia, la manifestazione in scena a Firenze dal 2 al 4 febbraio.
Nonostante una contrazione del numero delle imprese, il peso del valore delle esportazioni di questi settori rimane pur sempre considerevole.
Nel settore della biancheria intima, nel periodo gennaio-settembre 2018 a livello nazionale sono state esportate merci per un valore di oltre 2 miliardi e 667 milioni di euro (-0,1%).
I paesi dove maggiormente si sono indirizzati i flussi export nei primi tre trimestri del 2018 sono principalmente europei (il 76%). In pole position c’è la Germania (11% del totale esportato con una flessione di -4,4%), seguita dalla Francia (10,1%; -4,4%), dalla Spagna (8%; -9%), dal Regno Unito (9%; +3,3%) e Svizzera (7,3%; +32,2%).
Interessante l’andamento positivo dei paesi BRIC che rappresentano l’8,5% del totale export, con un aumento del 14,9%. In Cina, l’incremento registrato è del 14,9%. Crescono anche le esportazioni verso gli Stati Uniti, del 4,9% nei primi nove mesi del 2018 (4,7% del totale esportato).
Sul fronte della calzetteria, invece, nel periodo gennaio-settembre 2018 l’export dei prodotti italiani ha raggiunto i 535 milioni di euro (+0,6%). I mercati di riferimento sono quasi esclusivamente in Europa, che riceve il 92,6% dei flussi e che vede un aumento del valore esportato pari a 1,5%. Buona la performance delle esportazioni nell’area del Mediterraneo con un aumento del 4,6% rappresentando il 20,2% del totale esportato.