A White Milano 25.256 visitatori. Buyer esteri a +6,8%
White Milano, la manifestazione internazionale dedicata agli operatori della moda, che si è svolta dal 22 al 25 febbraio, si è conclusa con 25.256 visitatori, il 4,8% dei quali erano buyer (+2,3%).
In particolare, questa edizione ha registrato un incremento degli operatori esteri (+6,8%).
White Milano, infatti, ha visto la presenza di top buyer internazionali del calibro di Printemps e Spree, dalla Francia; H.Lorenzo, Elisa B. e The Voyager, dagli USA; The Outnet.com e Studio 120 (UK); Andrews (Canada); Doshaburi (Spagna); Tsum (ex Unione Sovietica); Onward dal Giappone e molti altri ancora. Segno positivo anche per i buyer italiani (+1,4%, rispetto a febbraio 2018).
Il salone, patrocinato dal Comune di Milano, ha puntato su sostenibilità, nuove aree e un brand mix attento. «La vivacità dimostrata da questo salone è il risultato di uno scouting attento di marchi, di nuovi hub espositivi e anche di un progetto dall’alto profilo culturale come Give a Fok-us», commenta Massimiliano Bizzi, fondatore di White. «Questo lavoro si è visto ed è stato apprezzato. I buyer hanno definito White come un trade show concreto e che si interpreta bene. A ogni edizione, rappresentiamo circa 550 aziende che credono nella validità dei nostri progetti».
Uno degli asset innovativi di White Milano è stato Give a Fok-us: hub sostenibile realizzato in partnership con Confartigianato Imprese. Un’area dedicata al mondo della sostenibilità che si colloca nella cornice del più ampio progetto di valorizzazione di White, supportato dal ministero dello Sviluppo economico e da Ice Agenzia, con il sostegno della Camera Italiana Buyer Moda – The Best Shops,e con la direzione artistica di Matteo Ward, co founder della green label WRÅD.
Altrettanto importanti si sono rivelate le due nuove aree tematiche, Knit Lab e Lounge | Sphere, che hanno aperto una prospettiva, sulla maglieria d’avanguardia e sull’homewear, inteso come espressione di loungewear e lingerie, unita a una proposta beauty.]