La Perla: stop ai licenziamenti, almeno fino a settembre
I vertici aziendali di La Perla hanno accettato di sospendere per 30 giorni la procedura di licenziamento di 126 lavoratrici dello stabilimento bolognese. È questa la conclusione del primo tavolo di crisi sulla situazione occupazionale e produttiva dell’azienda, svolto lo scorso 29 luglio al Mise. In attesa del prossimo meeting, che si terrà nella settimana dal 9 al 13 settembre, si è aperto un confronto con i sindacati per trovare una soluzione alla crisi con un nuovo piano industriale.
Al tavolo, presieduto dal vice-capo di gabinetto Giorgio Sorial, hanno partecipato i rappresentanti dell’azienda e degli enti locali oltre alle diverse sigle sindacali. L’incontro è stato convocato a seguito del tavolo regionale dello scorso giugno, che non è riuscito a fermare la decisione dell’azienda di avviare la procedura di licenziamento.
Nel corso della riunione, l’amministratore delegato di La Perla, di proprietà dell’olandese Sapinda Holding, ha sottolineato come la crisi dell’azienda perduri da molti anni e che il suo rilancio passi attraverso un cambiamento del modello di business finalizzato al riposizionamento nel settore della lingerie di lusso. Secondo quanto riportato da Adnkronos, il vice-capo di gabinetto Giorgio Sorial ha sottolineato l’importanza da parte dell’azienda di «presentare al più presto un piano industriale che restituisca dignità a una regione e a un marchio legato all’identità del territorio».
Sempre nella nota di Adnkronos si legge che Daniela Piras, segretaria nazionale della Uiltec, ha aggiunto: «Il costo del lavoro non si contiene privando l’azienda delle figure professionali maggiormente specializzate. Serve un concreto piano industriale di rilancio per tutelare la forza di penetrazione del made in Italy e l’avviamento del marchio. Non possiamo credere che la proprietà voglia togliere dal mercato una realtà troppo competitiva per sopprimerla anziché salvarla».