Moda femminile italiana: fatturato 2018 a 13,3 mld (+1%), export a +3,1%
Nel 2018 il turnover dell’industria italiana della moda femminile (vestiario esterno, maglieria, camiceria e abbigliamento in pelle) ha raggiunto i 13,3 miliardi di euro (+1%).
Il fatturato del settore donna rappresenta il 24,3% dell’intera filiera tessile-moda nazionale.
Più in particolare sulla base dei dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda, nel 2018 le vendite all’estero del settore, grazie a un aumento su base annua del 3,1%, hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di euro, concorrendo così al 63,4% del turnover settoriale.
Parallelamente, l’import accelera e cresce del 10,1% e si avvicina a quota 4,8 miliardi di euro. Con queste cifre, l’avanzo commerciale della moda femminile si porta sui 3,7 miliardi di euro (in calo, dunque, di circa 183 milioni rispetto all’avanzo 2018).
Relativamente al mercato interno, nel 2018 sulla base delle elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda sui dati rilevati da Sita Ricerca, la moda femminile si conferma in flessione del 3,9%. Se si considera, invece, il periodo compreso tra la P/E 2018 e l’A/I 2018-2019, il sell out di moda femminile presenta una flessione pari al 2,9% in termini di spesa corrente rispetto alle corrispondenti stagioni del 2017-2018.
Nell’arco temporale monitorato il calo ha colpito tutte le merceologie qui considerate: gli acquisti di camiceria contengono la flessione al -1,1%, mentre quelli di capi confezionati (maggioritari, con un’incidenza del 58,2%) e di maglieria perdono rispettivamente il -2,9% e il -3,1%.
Osservando, invece, le performance ottenute dai singoli format distributivi, nel periodo in esame le catene, primo canale per valore di moda femminile intermediato con uno share del 47,4%, mostrano una flessione dell’1,9%. Il dettaglio indipendente continua a perdere terreno (-10,6%) e detiene così un’incidenza del 19,7%. La Gdo passa a quota 15 %, a fronte di un calo del 3,4%. In ambito Gdo, i grandi magazzini hanno contenuto il calo al -1,5%, mentre food e grandi superfici cedono rispettivamente il -6,8% e il -6,0%. Unico canale in controtendenza si rivela l’online, che cresce del 40,7%. Vendite in calo, infine, si riscontrano sia per l’outlet sia per gli ambulanti, oltre che per la residuale categoria degli “altri canali”.