Nel I semestre in Italia è di 800 euro (+7%) la spesa media degli stranieri nei fashion store
Nel primo semestre del 2019, lo shopping effettuato in Italia dai turisti stranieri nei fashion store segna un incremento del 7% con uno scontrino medio che si attesta sugli 800 euro. Le elaborazioni di Global Blue per mostrano che il 28% degli acquisti proviene dai turisti cinesi, seguiti dai russi (13%), dagli americani (+9%) e dai sud coreani (+5%). Nel periodo considerato, si nota una forte crescita del valore dello shopping effettuato da consumatori provenienti dai Paesi del Golfo (+5%), Giappone (+4%) e Svizzera (+5%).
Milano si distingue sotto diversi profili. Innanzitutto, è la città in cui viene emesso lo scontrino medio più alto pari a 1.167 euro, inoltre, nel capoluogo lombardo si concentrano gli acquisti tax free (36%), seguita da Roma (18%), Firenze (10%) e Venezia (6%) e le altre località (16%) e gli outlet (14%). Nelle boutique milanesi, il maggior numero di consumatori stranieri che apprezzano il Made in Italy proviene dalla Cina (33%). Al paese asiatico seguono Russia (12%), Paesi del Golfo (7%), Stati Uniti (6%), Hong Kong (4%) e altre nazionalità (38%).
Questo lo scenario che emerge dal nuovo Fashion & High Street Report di Federazione Moda Italia-Confcommercio con World Capital, in collaborazione con Osservatorio Acquisti Nexi, Global Blue e CCIAA di Milano che include, in questa edizione, un focus interamente dedicato alla città di Milano.
Per quel che riguarda l’andamento delle vendite nel mercato interno, invece, i dati dell’Osservatorio Acquisti Nexi per Federazione Moda Italia rivelano che nel 2018 le spese effettuate dagli italiani con carte di credito nei negozi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile per la casa ed articoli sportivi hanno superato i 13 miliardi di euro (-1,7%). Il calo ha cancellato i leggeri segnali distensivi del 2017, che si era chiuso con un +1,9%.
In particolare, nel 2018, il settore dell’abbigliamento registra un calo dell’1,5%, mentre accessori e articoli sportivi segnano, rispettivamente, un incremento del 2,3% e del 2%
Nei primi sette mesi del 2019 le vendite rimangono altalenanti con picchi negativi ad aprile e maggio nella piena stagione primavera/estate e marginalità difficilmente recuperabili lungo l’arco dell’anno.
Infine, secondo le elaborazioni effettuate da Federazione Moda Italia su dati della Camera di Commercio di Milano – Registro Imprese, continua la chiusura dei negozi di moda: erano 141.212 al 31 dicembre 2011 arrivando a 116.502 al 30 giugno 2019 con 24.710 fashion store in meno.
Attualmente, sono 76.132 le attività commerciali specializzate nella vendita di articoli di abbigliamento, seguono i negozi di calzature (15.657), gli store specializzati nel commercio dei prodotti tessili (13.152) e negli articoli sportivi (10.26), fanalino di coda le attività specializzate nel tessile per la casa (1.301)
Questi numeri confermano che nelle città italiane mediamente chiudono i battenti nove negozi al giorno.