Punti vendita di abbigliamento: con il Coronavirus gli italiani preferiscono quelli del centro città
In questo periodo di emergenza per il Coronavirus, nella settimana dal 2 all’8 marzo in Italia nei punti vendita di abbigliamento, il traffico è diminuito di sette punti.
Rispetto al periodo 23 febbraio – 1 marzo, infatti, il 71,9% degli italiani si è recato in un negozio di abbigliamento, contro il 79% della settimana precedente. Il calo maggiore riguarda le regioni del Nord, dove l’emergenza è più forte: nella prima settimana di marzo, il 65,4% degli italiani che risiedono in queste zone si è recato in un punto vendita di abbigliamento, contro il 74% del periodo dal 23 febbraio al 1 marzo.
Questi sono alcuni dati che emergono dall’Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria il nuovo servizio offerto da Sita Ricerca con cui, nello scenario di estrema complessità ed eccezionalità attuale, l’istituto di ricerca offre agli operatori del fashion il sentiment della popolazione rispetto al mondo dell’abbigliamento, attraverso un monitoraggio su un campione di 800 casi del panel web di Sita Ricerca, rappresentativo della popolazione italiana.
Più precisamente, l’Osservatorio misura il comportamento dei consumatori italiani verso gli acquisti fashion, le strategie di consumo messe in atto e le loro intenzioni future, fornendo nel contempo indicazioni concrete, provenienti dai consumatori stessi, su come mantenere i negozi «attivi e vivi».
Nel nuovo quadro sociale, non solo il 58,9% degli intervistati afferma che “in questa settimana di emergenza non vado per negozi”, ma cambiano anche le abitudini di acquisto.
Innanzitutto si va nei punti vendita di abbigliamento solo per acquistare. Inoltre, i consumatori tornano a preferire il negozio in città, evitando i centri commerciali: l’84,3% degli italiani nella settimana dal 2 all’8 marzo ha effettuato acquisti di abbigliamento e nel 42,6% dei casi lo shopping ha interessato un punto vendita del centro città, contro il 30,5% della settimana precedente. La quota degli italiani che ha continuato a prediligere i centri commerciali è pari al 47,9%, ma in calo rispetto alla settimana precedente quando si attestava al 59,8%.
Infine per il consumatore finale italiano risulta fondamentale il rispetto delle regole previste per proteggersi dal contagio come mantenere la distanza di sicurezza (19%), evitare i negozi nelle ore e nei giorni di punta (18,8%).
Inoltre, per evitare un ulteriore rallentamento degli acquisti i consumatori suggeriscono iniziative in tre aree: cura del comportamento nei punti vendita di abbigliamento attraverso la regolamentazione degli accessi e l’osservanza delle norme igieniche da parte di personale e clientela; cura dell’igiene del punto vendita a tutela sia del personale sia della clientela dotando entrambi di guanti, mascherine e dispenser igienizzanti e curando la sanificazione giornaliera dell’ambiente. Infine, cresce la quota (32,1%) dei consumatori che chiedono un’ulteriore promozione delle vendite online attraverso servizi gratuiti di consegna e reso. Solo una minoranza ipotizza una chiusura dei negozi.