Il 18% degli italiani chiede più Made in Italy negli store di abbigliamento
In Italia, la chiusura delle attività commerciali che non vendono beni di prima necessità messa in atto tra il 10 e l’11 marzo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, ha determinato tra i consumatori italiani due macro comportamenti almeno per quel che riguarda i punti vendita di abbigliamento.
Il 43% degli italiani rimanderà gli acquisti, ma il 50% acquisterà online in caso di necessità, in particolare se si tratta di abbigliamento intimo. Inoltre, in queste ultime settimane il 4% dei consumatori italiani ha cominciato a comprare online per la prima volta, mentre gli abituée dell’e-commerce tendono ad acquistare meno di prima (37,3%).
Questi sono alcuni dei dati che emergono dalla seconda rilevazione dell‘Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria relativa alla settimana dal 9 al 15 marzo e svolta su un campione di 800 casi del panel web di Sita Ricerca, rappresentativo della popolazione italian.
L’indagine mostra anche che gli italiani sono propensi a sostenere il Made in Italy per supportare l’industria del Paese: il 15,9% degli intervistati, infatti, dichiara che è intenzionato ad acquistare online più brand italiani. E sembra che questo atteggiamento sia destinato a continuare anche quando l’emergenza Coronavirus sarà conclusa: il 18% dei consumatori consiglia ai retailer di inserire in assortimento più marchi Made in Italy. Durante la rilevazione della settimana precedente, l’Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria mostrava che la quota di questi consumatori era pari all’8%: per i mesi a venire, dunque, il Made in Italy è uno dei driver di crescita fondamentali.
Quando i negozi saranno riaperti, inoltre, per riavvicinare i consumatori ai punti vendita, sarà fondamentale dedicare un’attenzione particolare all’igiene. Gli italiani, infatti, dichiarano che, dopo l’emergenza, intendono evitare gli affollamenti, visitando i negozi non negli orari di punta, mantenendo le distanze dalle altre persone e permanendo in negozio il tempo minimo necessario. Il 9,3% dichiara che eviterà i centri commerciali e il 7,4%, invece, afferma che frequenterà i punti vendita delle città.
Inoltre, sono decisi a curare maggiormente l’igiene prima e dopo la visita in negozio. In merito, il 48% suggerisce titolari delle attività commerciali di pulire e sanificare il negozio; il 46,8% propone di mettere all’ingresso dispenser di prodotti igienizzanti e il 29,4% di Limitare gli accessi per evitare l’affollamento del negozio.
Ma c’è anche chi suggerisce di fare più promozioni (26,1%) e chi pensa che sia necessario promuovere le vendite online (15,7%).