Beraldo (Ovs) chiede al Governo più tutele per le imprese commerciali della moda
Con una lettera pubblicata su Il Sole 24 Ore, Stefano Beraldo, amministratore delegato di Ovs, scende in campo per chiedere al Governo di inserire nel decreto Cura Italia, anche le aziende del commercio di abbigliamento e accessori. Aziende, scrive Beraldo, che «hanno visto azzerarsi gli incassi per l’obbligo di chiusura, ma mentre alberghi, ristoranti e bar potranno sospendere gli acquisti di materie prime cristallizzando la loro situazione, le nostre realtà non potranno bloccare la maggiore voce di costo, ossia gli acquisti o la manifattura dei prodotti per la stagione primavera-estate. Anche sospendendo molti pagamenti, la scadenza delle lettere di credito relative alle merci prodotte e acquistate non può essere fronteggiata da alcuna fonte di incasso». Una situazione, quest’ultima, che danneggia l’intera filiera e in particolare gli anelli più deboli.
«Chiediamo quindi innanzitutto di inserire il nostro comparto all’interno delle filiere in crisi con le medesime disposizioni di tutela, e che lo slittamento dei versamenti fiscali e contributivi a maggio venga spostato almeno a settembre».
Stefano Beraldo cita poi altre misure non specifiche per il settore, ma importanti come le «immissioni di liquidità nel sistema bancario, con l’indicazione a essere utilizzate a sostegno delle imprese maggiormente colpite e dando precedenza a quelle che hanno i parametri di merito migliori. Altrimenti si sperpera. È poi necessario uno slittamento verso fine anno di tutte le scadenze fiscali e contributive, oltre a un periodo di grazia fino a settembre, per evitare che azioni esecutive senza speranza portino a una catena di fallimenti, che non andrebbe a vantaggio di nessuno, tantomeno dello stesso creditore».
La missiva del manager si conclude con l’invito ad «agire come un vero sistema. Quanto a noi in Ovs, stiamo chiedendo a tutte le filiere della fornitura il sacrificio di attendere. Tutti perderemo qualcosa, ma se teniamo duro perderemo meno di quanto accadrebbe se la catena si spezzasse. Chi ci governa deve agire in fretta e prendere le decisioni corrette. Sono certo che ce la faremo e, come noi, tutte le altre aziende sane che operano nel nostro Paese. Tutti insieme ripartiremo, con una leadership ancora rafforzata».