Punti vendita moda: alla riapertura il 35% dei consumatori li frequenterà come in passato
La settima rilevazione dell’Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria, relativa alla settimana dal 13 al 19 aprile, misura anche il Fashion Sentiment, un nuovo indice, creato da Sita Ricerca, e connesso all’umore dei consumatori nei confronti dell’abbigliamento che, per il periodo considerato, si attesta al 55,6%. E quanto emerge dall’indagine conferma questo valore.
L’Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria mostra infatti che alla riapertura dei punti vendita moda, che sembra essere ormai in programma per il prossimo 4 maggio, il 43,9% degli italiani pensa di dedicare all’acquisto di abbigliamento una cifra analoga a quella spesa nel 2019, il 41% però ha intenzione di ridurre, seppur leggermente, questa spesa. Mentre il 15% spenderà di più.
Inoltre, per lo shopping, il 35% intende frequentare i punti vendita come era solito fare in passato, il 50% li frequenterà meno rispetto al passato e il 9,9%, invece, intensificherà le visite ai negozi tradizionali. Solo il 4,1% per gli acquisti di capi di abbigliamento intende utilizzare lo shop online.
Le visite agli store fisici, però, verranno distribuite nell’arco della settimana: il 15,8% afferma che si recherà in un punto vendita moda a metà settimana, mentre il 22,4% durante il weekend.
Rispetto alla precedente rilevazione, si consolidano due comportamenti: l’attenzione ai prodotti italiani, come atto di fiducia nella qualità, nella sicurezza del Made in Italy, indicato dal 39% degli intervistati, e l’attenzione verso saldi e promozioni (38%). È interessante notare anche come il 20% intende acquistare capi più durevoli e il 13% afferma che comprerà più prodotti per evitare di ritornare a breve nello store.
Rispetto agli acquisti effettuati durante il lockdown dei punti vendita moda, invece, le rilevazioni dell’Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria mostrano che dopo alcune settimane in cui avevano rallentato i loro acquisti gli acquirenti abituali online tornano ad acquistare secondo abitudine (35,9%) o addirittura di più (26%).
Il 64% dei consumatori dichiara che in futuro acquisterà abbigliamento online come o più che in passato. Nel fashion, però, la propensione agli acquisti online risulta più bassa rispetto agli altri beni in generale perché il negozio fisico resta importante.
Infine, nei futuri comportamenti dei consumatori si continua a consolidare l’intenzione di adottare i comportamenti di distanziamento sociale appresi durante questa fase di emergenza per un acquisto «in sicurezza», svincolato da una logica di pura necessità.
L’indagine completa la trovi qui.