E-commerce: in Italia il lockdown porta 1,3 milioni di nuovi e-shopper
In Italia, dall’inizio del 2020 a oggi il numero di e-shopper è aumentato di 2 milioni.
Di questi, 1,3 milioni sono da attribuire all’impatto dell’emergenza sanitaria del Covid-19. Con questi incrementi nel nostro Paese attualmente ci sono 29 milioni di consumatori che acquistano online. Negli stessi mesi dello scorso anno (da gennaio e maggio 2019) ci sono stati 700mila nuovi consumatori e nei primi quattro mesi del 2020 il mercato e-commercesi aspettava una crescita organica analoga se non fossero subentrati la crisi del Coronavirus e il conseguente lockdown. Questi sono alcuni dati presentati oggi, mercoledì 6 maggio, durante la plenaria di apertura dell’edizione di Netcomm Forum Live, ospitata il 6 e 7 maggio 2020 da una nuova piattaforma digitale che replicherà tutte le potenzialità della grande fiera dell’e-commerce, il Netcomm Forum.
Le elaborazioni rivelano anche che l’e-commerce è il settore che a livello mondiale crescerà di più con l’impatto del Covid-19: +55%. Durante il periodo di lockdown, sono cambiate anche le modalità di spedizione e di consegna: ad esempio, il Click&Collect, cioè la possibilità di ordinare online un prodotto e di ritirarlo in negozio, ha registrato una crescita del 349%. Un altro fenomeno che si è imposto in questi quasi due mesi di lockdown è il proximity commerce, che permette l’integrazione tra i grandi player del commercio elettronico e i piccoli negozianti, i quali, grazie alla logistica e alle piattaforme di delivery, possono raggiungere i clienti residenti nelle zone limitrofe.
Nonostante questi numeri, Netcomm rileva che la tendenza a una logica omnicanale è ancora molto bassa, come basso rimane il livello di gestione smart dei negozi tramite app che consentano ai consumatori di localizzare lo store più vicino, pagare, ricevere sconti e programmi fedeltà. Dall’analisi condotta da Netcomm su circa 280 insegne di diversi settori, che rappresentano circa 46mila punti vendita, risulta infatti che solo il 79% possiede un canale e-commerce attivo e solo il 37% è abilitato al ritiro o al reso in store di prodotti acquistati online.