Il 64% dei consumatori europei attento alla moda sostenibile
Per i mesi a venire, i consumatori di Francia, Italia, Germania e Regno Unito non intendono rinunciare agli acquisti di articoli moda: questo è quanto emerge da un’indagine svolta dall’Institut Francais de la Mode (IFM) su un panel di 5mila consumatori (52,7% uomini e 44,3% donne) che vivono nei quattro paesi europei. Lo studio è stato presentato il 16 settembre nel corso di un forum di Première Vision Digital Show.
A spingere i consumatori anche verso un aumento degli acquisti di prodotti moda è il cosiddetto “revenge shopping”: l’88,9% del panel dichiara che entro la fine dell’anno punta a compensare in tutto o in parte i mesi di frustrazione vissuti durante il lockdown. Per soddisfare questo desiderio, i consumatori interpellati punteranno soprattutto alle promozioni. Inoltre, l’83% intende acquistare articoli continuativi, utilizzabili tutto l’anno; il 62,5% opterà per i capi economici e il 61,6% per quelli di marca. Solo il 47,3% dei consumatori entro la fine dell’anno intende acquistare articoli di migliore qualità.
L’indagine presentata a Première Vision Digital Show rivela anche che il 64,1% dei cittadini europei è interessato all’abbigliamento e ai prodotti eco-sostenibili. Il dato sale al 73,1% se si considerano i consumatori con un’età tra i 18 e i 34 anni: nell’ambito di questo target in Italia la quota è addirittura del 76,2%.
Sul fronte del budget destinato all’acquisto degli articoli a basso impatto ambientale, il 54,8% degli intervistati intende spendere come in passato, mentre il 15,1% vorrebbe spendere meno.
Rispetto al prodotto in sé, l’indagine rivela che quando i consumatori sono interpellati in merito ai criteri essenziali per la selezione di un prodotto moda sostenibile, il 41,8% indica i materiali; i metodi di produzione, invece, sono menzionati dal 37,8%; il rispetto dei lavoratori e delle condizioni di lavoro interessa solo il 15,1% degli intervistati. Per quanto riguarda l’ubicazione del sito di produzione, solo il 5,3% dei consumatori ne ha fatto il criterio di scelta prioritario.
In merito all’origine del prodotto, il 60% del panel dichiara che nei prossimi mesi guarderà all’ etichetta di origine: il 58,5% afferma di preferire l’acquisto di prodotti realizzati nel proprio paese. Inoltre, il 26% è pronto a boicottare le produzioni straniere. Il dato sale al 33,1% tra i giovani tra i 18 e i 34 anni.