Nel 2019 la moda femminile italiana sfiora i 14 mld (+4,5%)
Nel 2019 la moda femminile italiana (vestiario esterno, maglieria, camiceria e abbigliamento in pelle) ha sviluppato un fatturato di 13,938 miliardi di euro (+4,5%). Il tasso di crescita settoriale registrato a consuntivo risulta, dunque, ampiamente superiore rispetto alle stime rilasciate a febbraio (+2,7%), in virtù di un andamento dell’export rivelatosi più favorevole di quanto si era prospettato sul finire dello scorso anno.
I dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda mostrano che il trend positivo ha interessato tutti i comparti di cui si compone la moda donna. In particolare, la confezione, che rappresenta il 59,5% della moda donna, archivia una crescita del 2,1%, la maglieria segna un +9,9%, la camiceria riporta una variazione positiva 3,3%, mentre la pelle frena al +0,5%.
Nel 2019 le vendite sui mercati esteri, grazie a un aumento su base annua del 6,1% hanno raggiunto quota 8,979 miliardi di euro, concorrendo così al 64,4% del turnover settoriale. Parallelamente l’import, decelerando rispetto al 2018, cresce su ritmi analoghi alle esportazioni, ovvero nella misura del +6,2%, superando quindi i 5 miliardi di euro.
Relativamente al mercato italiano, le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda sui dati rilevati da Sita Ricerca mostrano che nel 2019 la moda femminile si conferma in flessione del 2,3% durante l’anno solare. Se si considera, invece, il periodo compreso tra la P/E 2019 e l’A/I 2019-2020, il sell-out di moda femminile presenta un calo del 3,1% in termini di spesa corrente rispetto alle corrispondenti stagioni del 2018-2019.
Nell’arco temporale monitorato il calo ha colpito tutte le merceologie qui considerate. Gli acquisti di camiceria contengono la flessione all’1,5%, mentre quelli di maglieria perdono l’1,8%. Il sell-out di capi confezionati (maggioritari, con un’incidenza del 57,6%) arretra del 4%. Come ormai da diverse stagioni, prosegue il calo dell’abbigliamento in pelle, pari nello specifico al -5,2%.
Leggi anche:
Moda donna: nell’A/I 2018-19 la quota delle catene sale al 47,7%
Per quanto riguarda i canali distributivi, le catene, primo canale per valore di moda donna intermediato con uno share del 49,8%, registrano un aumento dell’1,8%. L’e-commerce mostra una crescita dello 0,8%; grazie anche a tale risultato raggiunge una quota del 9,7% del totale sell-out. Il dettaglio indipendente resta caratterizzato da un andamento negativo, accusando nello specifico una perdita delle vendite intermediate pari al 10,1%; passa così a un’incidenza del 18,3% sul totale mercato (in calo, dunque di 1,4 punti percentuali rispetto al corrisponde periodo del 2018). La Gdo, a quota 15,2%, archivia un decremento sopra media pari all’1,7%. In ambito GDO, i grandi magazzini hanno frenato al -0,6, mentre le grandi superfici cedono il -8,3%. Vendite in calo, infine, si riscontrano sia per l’outlet sia per gli ambulanti, oltre che per la residuale categoria degli “altri canali”.