Technow sviluppa un tessuto anti Covid-19 utilizzando il grafene
Technow, azienda tessile svizzera con cuore italiano, ha ottenuto la certificazione antivirale specifica contro il Covid 19 grazie al progetto “Graphene inside the future”.
Nel corso di un test, svolto nel rispetto della normativa di certificazione ISO 18184:2019, in uno dei pochi laboratori europei in grado di effettuare questo tipo di analisi, il tessuto è stato in grado di eliminare il virus che era stato depositato sulla sua superficie.
Più precisamente, il test ha previsto l’inoculazione del virus Covid 19 e il controllo della sua sopravvivenza a due ore di distanza: Technow ha presentato un tessuto a maglia composto per il 90% di rayon a base grafenica al 2,5%, con l’aggiunta di un 10% di elastomero per conferirne elasticità, un tessuto di maglieria, facilmente utilizzabile nell’abbigliamento.
“Il risultato è stato sorprendente: il tessuto ha superato il test registrando una riduzione della carica virale del 98,83%”, sottolinea Francesco Lazzati, fra i fondatori di Technow. “Dato che l’elastomero non ha proprietà antibatteriche, possiamo dire che il tessuto testato presentava una concentrazione di grafene di circa il 2%. È possibile pertanto affermare che il grafene applicato nella percentuale minima del 2% conferisce al tessuto proprietà antivirali intrinseche. L’aspetto fondamentale di questa applicazione è nell’essere partiti all’origine del processo produttivo, ovvero nell’aver creato un filato che solo con l’aggiunta del grafene, senza alcun tipo di trattamento chimico, ha consentito di ottenere tessuti perfettamente lavabili che conservano integralmente nel tempo le loro proprietà termiche e antivirali”.
Fra i primi ambiti di utilizzo del tessuto realizzato da Technow spiccano le mascherine: “Potrebbe essere il “guscio” all’interno del quale inserire dei filtri; sarebbe poi sufficiente sostituire questi ultimi per avere sempre un dispositivo di protezione di elevata efficacia. Ma è ipotizzabile anche utilizzarlo per farne delle sciarpe o i baveri delle giacche. E, visto che è il filato ad avere la base grafenica antivirale, sarebbe possibile ottenere anche dei tessuti per l’arredo o delle coperture per i sedili dei veicoli”, aggiunge Lazzati.
Per le prime produzioni di tessuti antivirali sono in essere delle collaborazioni fra Technow e diverse aziende.