Lockdown: nella Zona Rossa i negozi di intimo restano aperti
A sorpresa, nonostante il lockdown previsto dal DPCM del 4 novembre, in vigore da domani venerdì 6 novembre fino al prossimo 3 dicembre, i punti vendita di intimo situati nella Zona Rossa (Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta), definita tale perché ad alto rischio, restano aperti.
In queste regioni, infatti, sono sospese tutte le attività commerciali al dettaglio, salvo, quelle relative alla vendita di generi alimentari e di prima necessità e in questa categoria rientrano anche le attività specializzate nel commercio al dettaglio di biancheria personale. A cui si aggiungono i punti vendita al dettaglio di: confezioni e calzature per bambini e neonati; articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in esercizi specializzati; articoli medicali e ortopedici. Inoltre è ammessa la vendita via internet, per televisione, corrispondenza, radio e telefono.
Nelle tre regioni della Zona Rossa restano valide, ovviamente, tutte le altre misure previste dal DPCM del 4 novembre Quindi, oltre alla chiusura di bar, ristoranti e di tutte le attività commerciali ad eccezione di quelle che vendono beni di prima necessità, non solo sarà vietato spostarsi in un Comune diverso da quello di residenza, ma di fatto si dovrà restare a casa tutto il giorno, “salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. In queste regioni è necessaria anche l’autocertificazione “quando si esce di casa, così come tra regioni e comuni. È l’uscita di casa che va motivata ma in ogni caso, al di là del divieto, c’è sempre la raccomandazione nelle aree gialle di non andare in altre abitazioni dove ci sono non conviventi”.
Nelle regioni che rientrano nella Zona Arancione (Puglia e Sicilia), invece, il lockdown è più soft e non si potrà uscire o entrare nelle zone rosse, “salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, ma sarà vietato anche spostarsi in un comune diverso da quello di residenza. In quest’area restano chiuse tutte le attività di ristorazione (tranne che nelle aree di servizio lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti), mentre le attività commerciali restano aperte.
Infine nella Zona Gialla, cioè in Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Toscana, Molise, Marche, Sardegna e Friuli Venezia Giulia, le province autonome di Trento e Bolzano, sono in vigore le norme nazionali, alcune delle quali, sono valide anche per le altre aree: coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00, mezzi pubblici riempiti al 50%, bar e ristoranti chiusi alle 18.00; centri commerciali chiusi nel weekend.
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In generale, dal 6 novembre al 3 dicembre, le attività commerciali al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni. Inoltre, nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.