Federazione Moda Italia: nel fashion retail a gennaio vendite a -41%
Nel mese di gennaio, nonostante i saldi invernali, i negozi di moda (tessile, abbigliamento, calzature, pelletterie, accessori, articoli sportivi) hanno registrato un calo delle vendite pari al 41,1% rispetto allo stesso periodo del 2020, sebbene per la complessità e l’eterogeneità delle variabili generate dall’emergenza da COVID-19, il confronto con l’anno precedente non sia praticabile.
In particolare, dal monitoraggio effettuato da Federazione Moda Italia tra le imprese al dettaglio associate, emerge che l’88,9% degli operatori interpellati ha subito un calo rispetto a gennaio 2020, il 7,7% ha rilevato una situazione di stabilità, mentre il 3,4% ha riportato un incremento.
Lo sconto medio praticato durante i saldi è del 30%, percentuale indicata dal 42% degli associati di Federazione Moda Italia, il 20,5% pratica sconti del 40% e il 18,4% sale al 50%. Solo il 3,4% non pratica nessuno sconto.
Sul fronte dei prodotti più venduti, invece, in pole position ci sono gli articoli di maglieria (51,3%), seguiti dai capi spalla (giubbotti, cappotti e piumini, indicati dal 39,3%), e dai pantaloni (32,1%). L’abbigliamento intimo è indicato dal 12,8% degli associati di Federazione Moda Italia, a pari merito con gli accessori.
Infine i pagamenti. Con la pandemia si è assistito anche a un incremento dell’utilizzo dei pagamenti cashless e questo trend è confermato dai risultati che emergono dal monitoraggio di Federazione Moda Italia: l’82,9% ha indicato pagobancomat come mezzo privilegiato dalla propria clientela; il 56,4% le carte di credito. Solo l’11,5% indica i contanti utilizzati prevalentemente per importi bassi.