“Vestire buono, pulito e giusto”, Casalini (Oscalito) racconta la sua idea di Slow Fashion
Uscirà nelle librerie dal prossimo 3 marzo, il saggio “Vestire buono, pulito e giusto” di Dario Casalini, amministratore delegato di Oscalito. Edito da Slow Food Editore e con una prefazione a firma di Carlo Petrini, il libro delinea una nuova idea di Slow Fashion: l’imprenditore piemontese, infatti, è certo che declinare il buono, pulito e giusto relativamente ai canoni di bellezza estetica e utilità pratica della moda è necessario, non solo possibile.
“Vestire buono, pulito e giusto” parte da un’analisi documentata sull’industria tessile e sul suo impatto ambientale: oggi il settore moda è il terzo più inquinante al mondo, preceduto soltanto dalle filiere dell’automobile e dell’elettronica.
Con questo saggio Casalini, consapevole e attento conoscitore delle dinamiche del settore, dei suoi effetti e della percezione dei consumatori, si impegna nel ricercare e nel delineare un nuovo paradigma che possa unire la bellezza, definita come un vero e proprio diritto dell’uomo e strumento alla felicità, a una sostenibilità a tutto tondo che abbracci e protegga l’ambiente quanto la filiera produttiva e i suoi protagonisti, compresi coloro che scelgono e indossano i capi, per i quali, la salute deve essere una delle primarie discriminanti all’ acquisto.
Il saggio “Vestire buono, pulito e giusto” non è solo una critica al sistema globale del tessile e della moda, ma è anche una guida pratica per un consumatore consapevole affinché sappia compiere scelte buone, pulite e giuste cominciando dal guardaroba, invitandolo a diffidare di capi venduti a prezzi insensati, imparando a riconoscere il valore aggiunto della durevolezza dei capi, sostenendo in prima persona la circolarità del sistema e il benessere dell’uomo.
In linea con il contenuto del libro è la sua forma, il suo supporto fisico: la copertina infatti è stata stampata su carta Refit di Favini, realizzata a partire dal recupero di residui di lavorazione della lana e del cotone, spesso lasciati come cascami al lato dei macchinari per la cardatura, la filatura e la tessitura, uniti a cellulosa utilizzando EKOenergia.