Saldi: a febbraio vendite a -23,3%. Bene maglieria, intimo e homewear
Anche il mese di febbraio si è concluso con un dato negativo per i saldi invernali. Un’indagine di Federazione Moda Italia-Confcommercio rivela infatti che il mese scorso le vendite a prezzi scontati hanno riportato un calo del 23,3% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il trend negativo si aggiunge al -41,1% del mese di gennaio 2021.
Tra le imprese del fashion retail interpellate dall’associazione, il 66,5% ha riportato un calo; per il 19,4% il trend si è mantenuto stabile rispetto al 2020, mentre per il 14,1% a febbraio i saldi hanno registrato un aumento. Per il 25,2% delle imprese intervistate, la riduzione si attesta tra il 50 e il 90%: una percentuale elevata dovuta presumibilmente all’importante ricorso a percentuali di sconto elevate. Il 77,5% degli operatori del fashion retail ha dichiarato di aver proposto in occasione dei saldi sconti tra il 30 e il 50%. Oltre tre imprese su dieci (33,8%) hanno praticato sconti medi del 50%.
Per quanto riguarda le categorie di prodotto più acquistate, anche a febbraio gli articoli presenti negli assortimenti dei punti vendita di intimo e beachwear rivelano performance positive: maglieria, intimo e tute sono stati indicati, rispettivamente, dal 49, 12,2 e 12,5% degli intervistati.
Bene anche le vendite in saldo di giubbotti, cappotti e piumini (38,8%); pantaloni (32,3%); jeans (32,3%); abiti donna (19,8%); scarpe donna (18,6%); borse (16,3%); accessori (14,8%); sneackers (12,5%).
In sofferenza le vendite di: abiti da uomo (4,2%) e valige (1,1%).
La maggior parte delle transazioni è avvenuta cashless. I pagamenti preferiti sono quelli con pagobancomat (82,5% delle preferenze multiple); seguono quelli con carta di credito (58,2%), mentre l’utilizzo dei contanti (7,6%) è una scelta residuale soprattutto per le spese di importo basso.