Fashion Consumer Panel: l’abbigliamento priorità per il 37% degli italiani
Nel primo trimestre del 2021, le vendite a valore di intimo e calzetteria sono aumentate del 4% rispetto allo stesso periodo del 2020. In territorio positivo anche l’abbigliamento per bambini: in entrambi i casi si tratta di tipologie di prodotto i cui canali di vendita sono rimasti aperti anche nei periodi in cui diverse regioni di Italia erano in zona rossa.
Ma i risultati registrati da intimo, calzetteria e abbigliamento per bambini rappresentano un’eccezione: complessivamente, infatti, nel primo trimestre 2021, le vendite di abbigliamento e accessori hanno registrato un calo del 10% rispetto al primo trimestre del 2020. La contrazione sale al 30% rispetto al 2019. Questi sono alcuni dei dati che emergono dal Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca che evidenzia però come, a partire dal mese di aprile, con le dichiarazioni di riapertura, cala anche l’interesse dei consumatori verso gli acquisti in saldo, mentre cresce l’attenzione per il full price che passa dal 30 al 36%.
Gli acquisti di abbigliamento sono tra le priorità dei consumatori italiani, indicati dal 37% delle persone interpellate. In questo risultato, il costume da bagno è indicato dal 13% degli interpellati. Dopo l’abbigliamento seguono le vacanze (36%). Riparte anche il settore dell’abbigliamento per cerimonia: il 40% ripianifica tra maggio e dicembre i grandi eventi, con l’intenzione di acquistare abbigliamento e accessori per l’occasione.
Per ripartire e creare il volano giusto, le aziende devono da un parte rassicurare la clientela finale con le giuste misure di sicurezza e controllo nel canale fisico perché la salute è al primo posto nei valori attuali degli italiani e dall’altra creare servizi omnicanale sempre più sofisticati mettendo in campo un journey sempre più sicuro, efficiente, ingaggiante, sostenibile e personalizzato.
Per que, l’offerta di nuovi servizi diventa fondamentale per stimolare il passaggio nel punto vendita. Il 25% degli intervistati, infatti, considera un’iniziativa importante la possibilità di verificare online la disponibilità del prodotto in store, il 23% chiede la ‘rottamazione’ dei capi usati, in cambio di buoni sconto o acquisti; mentre per il 15% è altrettanto importante poter prenotare l’appuntamento per andare nel punto vendita.
Per quanto riguarda l’anno 2020, il Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca mostra che a causa della crisi scatenata dal Covid, il mercato del fashion in Europa ha registrato un calo del 21%, mentre in Italia la perdita si attesta al 25%. Sul fronte dell’e-commerce, in Italia le vendite online nel settore del fashion si sono attestate al 24%, un valore pari quasi al doppio rispetto al 2019 (13%). Con questi numeri, il nostro Paese, da sempre tra gli ultimi in classifica, supera la Francia, ma si mantiene a livelli di molto inferiori rispetto al Regno Unito (48%).