Tamborini (Smi): “E’ il momento di unire le esperienze, di riconoscerci in una struttura associativa”
Palazzo Mezzanotte a Milano è stata la cornice in cui il 17 novembre si è svolta l’assemblea pubblica di Sistema Moda Italia (SMI). L’evento ha avuto come momento centrale il discorso di insediamento del nuovo presidente Sergio Tamborini (Ratti Spa), nominato lo scorso 29 settembre.
Il neo presidente ha esordito ribadendo la necessità per le aziende di associarsi, di lavorare insieme, in un costante confronto, per una sempre maggiore integrazione e contaminazione di idee ed esperienze. Per Tamborini risulta ancora più importante associarsi a SMI, la cui mission è quella di tutelare, ogni giorno, gli interessi comuni delle imprese associate soprattutto presso le istituzioni e il mondo politico. “Questo momento di incontro, finalmente in presenza, ci permette una riflessione condivisa su quali scenari stiamo affrontando e cosa ci aspetterà nel futuro”, ha dichiarato nel corso del suo intervento. “E’ il momento di unire le esperienze a fattor comune, di riconoscerci in una struttura associativa che ci garantisca nelle attività di rappresentanza presso il Governo e le istituzioni. Il nostro settore è una voce importante della bilancia commerciale del Paese ma è anche un settore determinante per un altissimo numero di lavoratori e lavoratrici. Un sistema moda più evoluto e unito nelle sue istanze, dal monte al valle, ci permetterà non solo di rilanciare il settore nel mondo, ma soprattutto di avere un nuovo paradigma industriale del Made in Italy, più sostenibile e sempre più aperto ai giovani”.
Tamborini ha ricordato che recentemente SMI ha presentato al MISE un articolato piano di rilancio del settore Tessile & Abbigliamento, che è stato in parte già recepito e attuato. Esemplificativa in questo senso è la richiesta, accettata, di prorogare fino al 31/12/2021 la CIG.
Tra le priorità della nuova presidenza, inoltre, un posto importante spetta alla sostenibilità in sinergia con la circolarità: due prerequisiti fondamentali dell’industria della moda. In vista delle prossime decisioni del Governo su questi temi, SMI sta preparando i presupposti operativi, in forma collettiva di matrice associativa, per aiutare le aziende ad adempiere i futuri obblighi in tema di riduzione dei rifiuti tessili. La sostenibilità sociale è altrettanto importante per il neo presidente. Queta attenzione si manifesta attraverso le attività quotidiane di contrasto al dumping contrattuale e di riqualificazione del lavoro manuale, parte essenziale dell’unicità della filiera italiana. La formazione sarà, infatti, un elemento indispensabile per il rilancio del settore, le nuove tecnologie richiedono infatti nuove competenze, sempre più specifiche. Saranno richieste nuove professionalità e quindi un sempre più ravvicinato matching tra l’offerta scolastica e le necessità delle imprese. Per accrescere l’appeal del fashion agli occhi delle nuove generazioni potrebbe essere implementata un’intensa attività di comunicazione che racconta il settore, la sua storia e i suoi cambiamenti.
Il presidente Sergio Tamborini ha concluso il suo intervento ricordando le principali sfide e minacce di questo periodo: i prezzi delle materie prime e l’aumento vertiginoso del costo dell’energia stanno ridisegnando le priorità delle industrie manifatturiere, che devono fare fronte a rincari che incidono pesantemente all’interno della filiera.
All’intervento del neopresidente, preceduto dai saluti di Marino Vago, past president e dalla relazione di Luca Bettale, partner di Long Term Partners- OC&C “Quale futuro per la filiera italiana del tessile-moda”, è seguita l’intervista di approfondimento che Giulia Crivelli, Fashion Editor del Sole 24 Ore, ha guidato nella seconda parte dell’evento, mettendo a confronto la visione del nuovo presidente con quella di Marino Vago, past presidente.