Sistema Moda Italia: “Urge un incontro con il ministro del Lavoro”
Un incontro urgente con il ministro del Lavoro affinché vengano presi provvedimenti immediati in favore delle aziende che subiscono gli effetti diretti ed indiretti del conflitto in atto tra Russia ed Ucraina: è quanto richiedono le associazioni d’impresa Sistema Moda Italia e Assocalzaturifici (tessile-abbigliamento e calzature) insieme ai sindacati nazionali di categoria Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil.
Sia le due associazioni che le rappresentanze dei lavoratori chiedono al Governo un ammortizzatore sociale straordinario (sul modello della Cassa-Covid), da mettere subito a disposizione delle aziende direttamente interessate dalle situazioni di crisi.
L’intervento dovrebbe garantire alle imprese dei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero l’esclusione sia dei costi accessori, come ad esempio i contributi addizionali, sia dai limiti temporali relativi alla Cig ordinaria e straordinaria. In effetti, la Cassa-Covid introdotta in occasione dello scoppio della pandemia e protrattasi fino alla fine del 2021, ha conseguito l’obiettivo di salvare le aziende e le filiere produttive della moda, salvaguardando il patrimonio di occupazione e di professionalità.
Per affrontare questa nuova grande calamità Sistema Moda Italia e Assocalzaturifici, insieme ai sindacati, ritengono assolutamente necessario e urgente mettere a disposizione delle aziende in grave difficoltà uno strumento di analoga efficacia. Pertanto, per discutere ed approfondire nel merito la situazione e la conseguente richiesta di intervento del Governo, le associazioni ed i sindacati della moda si attendono una urgente convocazione da parte del ministro del Lavoro Orlando.
In particolare, per i due settori la crisi legata al conflitto russo-ucraino corre su due binari e riguarda da un lato le fasi produttive e dall’altro l’export.
Nel primo caso, il consumo di energia, sia elettrica che di gas naturale, è notevole. Per questo, a causa dell’impennata dei costi energetici alcuni produttori hanno scelto di interrompere o limitare fortemente le lavorazioni per non compromettere il loro equilibrio economico, già gravemente pregiudicato dagli incrementi di costo avvenuti nei mesi scorsi.
Sul fronte dell’export, invece, a seguito delle sanzioni dirette ed indirette (come quelle che colpiscono le transazioni finanziarie) verso la Russia, alcune imprese che esportano in questo Paese sono costrette a bloccare le spedizioni già pronte e a cessare la lavorazione delle commesse già acquisite. In entrambe i casi, le aziende maggiormente colpite sono le piccole e medie imprese.
In tale situazione, associazioni d’impresa e sindacati condividono l’obiettivo di salvare le aziende e l’occupazione e su questo obiettivo chiedono un intervento immediato del Governo.