Dalla Commissione europea un piano a favore del tessile sostenibile
Avere entro il 2030 prodotti tessili riciclabili e di lunga durata, realizzati il più possibile con fibre riciclate, privi di sostanze
pericolose e prodotti nel rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente. E’ questo l’obiettivo del programma presentato a Bruxelles dalla Commissione europea il 30 marzo.
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Le misure specifiche previste da questo piano a favore di un’economia circolare comprenderanno requisiti di progettazione ecocompatibile dei tessili, informazioni più chiare, un passaporto digitale dei prodotti e un regime di responsabilità estesa del produttore dell’UE. Sono inoltre previste misure per contrastare il rilascio involontario di microplastiche dai tessili, garantire l’accuratezza delle dichiarazioni ecologiche e promuovere modelli di business circolari, compresi i servizi di riutilizzo e riparazione.
Il programma permetterà ai consumatori di beneficiare più a lungo di prodotti tessili di alta qualità, favorirà la graduale scomparsa della cosiddetta ‘moda rapida’ (o fast fashion), lasciando spazio a servizi di riutilizzo e riparazione economicamente vantaggiosi e altamente fruibili.
Nell’ambito di questo programma a favore di un’economia circolare anche nel fashion, la Commissione europea suggerisce inoltre alle imprese di “ridurre il numero di collezioni per anno, di assumersi le proprie responsabilità e di agire per ridurre al minimo l’impronta ambientale e di carbonio”, si legge in una nota stampa diffusa il 30 marzo. Inoltre, “esorta gli Stati membri ad adottare misure fiscali favorevoli per il settore del riutilizzo e della riparazione” .
Per raggiungere questi obiettivi la Commissione ha quindi avviato la creazione condivisa di un percorso di transizione per l’ecosistema tessile: uno strumento collaborativo concepito per agevolare la ripresa dell’ecosistema dagli effetti negativi della pandemia da COVID-19, che negli ultimi due anni hanno colpito le imprese.
Infine, la Commissione europea invita: “Tutti gli attori a partecipare attivamente al processo di creazione condivisa attraverso il loro impegno in materia di circolarità e modelli imprenditoriali circolari, azioni volte a rafforzare la competitività sostenibile, la digitalizzazione e la resilienza così come l’individuazione degli investimenti specifici necessari per la duplice transizione”.