Contributi a fondo perduto: al via le domande dal 3 al 24 maggio
A partire dal 3 maggio, i titolari di imprese del commercio al dettaglio che rientrano nei codici Ateco 47.19, 47.30, 47.43 e le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89, possono inoltrare al ministero dello Sviluppo economico la domanda per ottenere i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Legge del 27 gennaio 2022 (Decreto Sostegni Ter).
Il 7 aprile è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo che contiene i criteri con cui il ministero dello Sviluppo economico accoglierà le domande di contributo a fondo perduto, accreditato su Iban direttamente ai richiedenti.
Le domande si inoltrano per via telematica al ministero, dalle ore 12:00 del 3 maggio fino alle ore 12:00 del 24 maggio 2022, usando il modello allegato al decreto.
I contributi a fondo perduto sono destinati a quelle imprese che nel biennio 2019-2021 hanno perso subito una riduzione non inferiore al 30% del loro volume d’affari e i cui ricavi nel 2019 non sono stati superiori ai 2 milioni di euro..
Inoltre, per poter usufruire dei contributi a fondo perduto l’impresa deve avere sede legale o operativa nel territorio dello Stato e risultare regolarmente costituita, iscritta e attiva nel Registro delle imprese per una delle attività che rientrano nei codici Ateco indicati; non deve essere in liquidazione volontaria o sottoposta a procedure concorsuali con finalità liquidatorie; non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come da definizione stabilita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, fatte salve le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato di cui al comma 3; non essere destinataria di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. Gli indennizzi sono pari al 60% della differenza di fatturato 2021/2019 per soggetti con ricavi 2019 fino a 400mila euro; al 50% se i ricavi si attestano tra i 400mila e il milione di euro e il 40% con ricavi tra uno e due milioni.