Fashion & High Street Report: nel 2021 il 51% delle imprese ha iniziato a vendere anche online
Nel bimestre marzo-aprile 2022 in Italia lo shopping tourism nella categoria Fashion & Clothing segna un aumento del 44% rispetto allo stesso periodo del 2019. Lo scontrino medio è infatti passato dagli 811 euro del periodo marzo-aprile 2019 ai 948 euro di marzo-aprile 2022 (+17%). Nel contesto post-pandemico, sono soprattutto i turisti provenienti da Stati Uniti e Paesi del Golfo a guidare la ripresa dello shopping tax free italiano.
Questi sono alcuni dei dati elaborati da Global Blue, proposti nell’indagine “Fashion & High Street Report 2022” realizzata da Federazione Moda Italia e World Capital in collaborazione con Global Blue.
In particolare, nel mese di marzo i Paesi del Golfo hanno già superato quanto avevano registrato nel 2019 (+191% è il tasso di recovery) con un aumento dello scontrino medio del 6%, passando dai 970 euro del 2019 ai 1.120 euro del 2022.
Sul fronte del tessuto distributivo, dal 2019 al 2021, in Italia il fashion retail ha registrato un calo delle imprese attive pari al 5%, una diminuzione del numero di unità locali del 3,5% e una riduzione del numero di addetti pari al 9,7%. Al trend negativo registrato dai punti vendita fisici si contrappone la crescita delle vendite online che nel 2021, secondo il “Fashion & High Street Report 2022” registrano un aumento a valore del 59%. I dati di un’indagine realizzata da Federazione Moda Italia, infatti, mostrano che nel 2021, il 51,2% delle imprese prese in esame si è attivata per vendere online o attraverso consegne a domicilio. Nonostante questo incremento significativo, attualmente per circa l’80% delle aziende intervistate l’online rappresenta meno del 5% del fatturato aziendale. Le vendite sul web vengono effettuate prevalentemente tramite Instagram (30,3%), sito web (21,1%) e Whatsapp (16,7%). Tuttavia, è interessante evidenziare che a marzo 2022 il 71,6% delle vendite è stato effettuato esclusivamente in store a fronte di un 29,4% di acquisti effettuati online o attraverso siti e social network, con consegne a domicilio.
«Dopo il primo trimestre altalenante per i consumi di moda ad aprile arriva qualche segnale positivo (+3,5%) anche grazie al periodo pasquale e di festa e al ritorno del turismo che fa ben sperare», dichiara Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio. «[…]Certo gli ultimi eventi non hanno aiutato, ma ci attiveremo in tutte le sedi istituzionali, insieme a Confcommercio, per limitare gli impatti del caro energia e carburante e per affrontare i rincari. Veniamo da due anni complessi ai quali dovremo rispondere con iniziative e progetti che promuovano il Made in Italy fornendo chiarezza sulla normativa, facilitando l’accesso al credito e condividendo programmi, anche all’interno della filiera della moda, con il mondo della cultura, dell’istruzione e delle professionalità coinvolte».
Il “Fashion & High Street Report 2022” offre alcuni dati relativi al mercato immobiliare. Nel 2021, i canoni di locazione delle High Street delle big quattro (Milano, Firenze, Venezia e Roma), rilevati dal Dipartimento di Ricerca di World Capital Group (WCG), hanno mostrano valori in ascesa, risultando ancora una garanzia per gli investitori. Risulta interessante evidenziare la performance di Via Montenapoleone a Milano con un canone di locazione massimo di 15.150 euro/mq/anno, Via dei Condotti a Roma che raggiunge i 15.000 euro/mq/anno, mentre una vetrina in Piazza San Marco a Venezia arriva a valere fino a 8.996 euro/mq/anno.
Quest’anno il Fashion & High Street Report propone anche l’High Street Retail Green and Quality Index, un indice qualitativo, elaborato dal Dipartimento di Ricerca di WCG, che, oltre a considerare i canoni di locazione, prende in esame gli elementi che concorrono a definire la sustainability e la vivability delle strade localizzate entro un raggio di 15 km, al fine di dare un giudizio complessivo alle High Street. La via con il green and quality index maggiore (6) si trova a Roma ed è Via del Corso. Seguono Piazza di Spagna a Roma, Piazza San Marco a Venezia, Via Montenapoleone, via dei Calzaiuoli e Piazza degli Antinori a Firenze, via Cola di Rienzo a Roma e Via Torino a Milano, tutte con un green and quality index pari a 5. La città a registrare il green and quality index più alto è Firenze (36), seguita da Roma (31), Milano (27) e infine Venezia (22).
«Il settore immobiliare retail high street si attesta resiliente nella prima parte dell’anno, con valori di locazione in aumento nelle High Street di Milano, Roma, Firenze e Venezia Tra queste location è Milano a essere la preferita dai retailer e dagli investitori, perché in grado di attrarre turismo e business», dichiara Andrea Faini, Ceo di World Capital Group.