Tavolo della Moda: Federmoda chiede riduzione dell’Iva e caro locazioni per il fashion retail
È stato forte il messaggio che Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia, ha lanciato al Tavolo della Moda, convocato oggi, giovedì 14 luglio, dal vice ministro del Mise, Gilberto Pichetto Fratin, alla presenza dei sottosegretari dei ministeri della Cultura e della Transizione Ecologica.
Nel corso del Tavolo della Moda, infatti, Felloni ha sottolineato come per l’intera filiera del fashion: “La situazione potrebbe complicarsi nel prossimo futuro, con la crescita delle spese e dei costi di gestione”. Secondo comparto produttivo del nostro Paese, in Italia la moda si distingue anche per il numero di aziende presenti nelle città, con 191.544 punti vendita tra imprese attive e unità locali, e per il numero di occupati (con 278.964 addetti). Né è da sottovalutare il contributo dato dal settore alla formazione del PIL e, in questo momento, al contenimento dell’inflazione.
Eppure: “Il comparto del tessile, abbigliamento, calzature e accessori, nel periodo pandemico, è stato presumibilmente il più vessato e il meno ristorato. E, tra l’altro, pur essendo la moda con i suoi negozi una componente fondamentale per le scelte di destinazione turistica e culturale, è stata anche dimenticata dagli importanti contributi a sostegno del turismo nel PNRR”, ha evidenziato il presidente di Federazione Moda Italia nel corso del suo intervento al Tavolo della Moda. “È importante che da questo Tavolo parta un nuovo impulso a sostegno dell’intero settore. In perfetta sintonia con il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è indispensabile che il Governo agisca in fretta con aiuti trasversali a cittadini e imprese sul caro energia e cuneo fiscale. Sono, poi, indispensabili aiuti selettivi per rilanciare la distribuzione commerciale della moda a partire dal credito d’imposta sulle locazioni che, con il galoppare dell’inflazione, subiranno ulteriori ritocchi con gli aumenti Istat. Ma è altrettanto fondamentale sostenere il prima possibile il potere di acquisto degli italiani con un intervento mirato di riduzione dell’IVA sui prodotti di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi”.