Fismo presenta al nuovo Governo alcune proposte a sostegno della moda
Fismo, l’associazione di Confesercenti che rappresenta gli operatori della moda, il 5 ottobre ha diffuso un documento per il nuovo Governo contenente alcune proposte per il rilancio della moda.
La prima parte del documento suggerisce azioni e provvedimenti per valorizzare la filiera Made in Italy e la moda sostenibile. La seconda parte, invece, punta i riflettori sulla necessità di regolamentare le attività di vendita online.
Tra le proposte elaborate dall’associazione, infatti, in pole position si trova la necessità di “promuovere la riallocazione della produzione in Italia. […]. Vista l’importanza della filiera della moda per il PIL italiano, l’iniziativa pubblica deve includere iniziative fiscali per le imprese che decidono di trasferire o stabilire un ciclo produttivo completo in Italia”.
Per Fismo il nuovo Governo dovrebbe anche sostenere provvedimenti a favore di una moda sostenibile attraverso “incentivi per le aziende che realizzano prodotti con materiali ecologici”, insieme alla promozione e al finanziamento di “modelli di slow fashion, che favoriscano la diffusione di prodotti di qualità, valorizzando di conseguenza le produzioni locali e il Made in Italy. […]”.
Il documento di Fismo per il nuovo Governo mette sotto i riflettori anche la necessità di “promuovere e sostenere lo sviluppo di una certificazione per i prodotti italiani che rispettino criteri di sicurezza e sostenibilità. Tale certificazione sarebbe funzionale ad arricchire il concetto di Made in Italy, già sinonimo di qualità, con gli elementi della sostenibilità valutati sempre più positivamente dai consumatori”.
Gli ultimi due punti, invece, riguardano più direttamente il fashion retail per il quale Fismo chiede incentivi per “promuovere e agevolare fiscalmente la digitalizzazione dei punti vendita […]. I negozi fisici e online sono due realtà, differenti ma complementari. Un binomio vincente che si rafforzerà ulteriormente nel prossimo futuro fino a consolidarsi”.
Lo sviluppo e la crescita del commercio elettronico spingono Fismo a chiedere al nuovo Governo anche alcuni provvedimenti per “regolamentare meglio e con maggior rigore il rispetto delle regole, anche fiscali, spesso eluse dalle grandi piattaforme digital”. In quest’ambito, Fismo chiede la “tassazione differenziata per quei prodotti che si fregiano del marchio Made in Italy anche se il processo produttivo è espletato all’estero; tassazione dei prodotti provenienti dalla Cina e da tutti i paesi dove non sono osservate le regole del rispetto del lavoro e sono impiegati prodotti e lavorazioni ritenute pericolose per gli standard europei”.
Infine, nel documento Fismo interviene anche in merito ai saldi e alle promozioni. Rispetto ai primi, chiede di “[…] riportare i saldi all’antica natura per cui sono nati ovvero svendite di fine stagione”. Sul fronte delle promozioni, la priorità individuata dall’associazione è “regolamentare le innumerevoli occasioni di promozione e sconti quali il Black Friday o il Cyber Monday che oramai interessano periodi troppo prolungati e creano dannose ripercussioni su tutto il settore”.