Tavolo della Moda: bonus moda e interventi sugli affitti fondamentali per FederModa
Un intervento urgente sulle locazioni commerciali e il bonus moda sono due delle proposte che Federazione Moda Italia ha portato al Tavolo della Moda in scena il 23 gennaio a Roma. L’evento, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha riunito tutte le componenti della filiera: dalla produzione agli showroom, fino alla distribuzione commerciale.
Il Tavolo della Moda è stata l’occasione per fare il punto sugli effetti del caro energia e dell’inflazione sui consumi di un settore strategico per l’economia italiana e tra i più importanti per formazione del PIL e occupazione.
In merito alle locazioni commerciali, la proposta di Federazione Moda Italia corre su due binari: credito d’imposta del 30%, come avvenuto nel corso del periodo pandemico, oppure l’introduzione della cedolare secca sugli affitti commerciali condizionati all’obbligo di una congrua riduzione dei canoni di affitto a seguito di specifico accordo tra locatore e conduttore.
Felloni (FederModa): “2022 stabile (+1,3%), avvio dei saldi positivo (+3%)”
Per il rilancio dei consumi, invece, al Tavolo della Moda, Federazione Moda Italia ha parlato anche di Bonus moda. Nel caso specifico del fashion, il bonus dovrebbe prevedere la consegna nei punti vendita di articoli usati e un’aliquota IVA agevolata del 10% sui prodotti moda.
Per Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio: «La situazione per il settore moda sul mercato interno è particolarmente preoccupante per l’inflazione all’11,6%, gli inevitabili aumenti praticati dai fornitori a partire dalle prossime collezioni di almeno il 15%, oltre al costo del denaro e la difficoltà delle imprese ad ottenere credito. Una situazione difficilmente sostenibile per i negozi di moda che dovranno anche pagare una mensilità in più all’anno per l’adeguamento Istat ai canoni di locazione e che potrebbero trovarsi di fronte ad una generale contrazione dei consumi. Al ministro Adolfo Urso abbiamo portato le preoccupazioni di un settore, quello della distribuzione commerciale della moda che genera valore economico e sociale per le città e i comuni italiani contando 176.541 tra negozi di moda, tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile per la casa e articoli sportivi che danno occupazione a 298.668 addetti. […] Riteniamo inoltre che il Tavolo della Moda possa anche essere la sede ideale per dar vita ad un patto tra produzione, trasformazione, rappresentanza e distribuzione commerciale per una “filiera etica” anche per trovare soluzioni volte ad affrontare con equilibrio l’evoluzione dei prezzi al consumatore».