Trend positivo per i saldi invernali: gennaio a +8,9% e febbraio a +5,3%
I saldi invernali hanno avuto un trend positivo. Il monitoraggio svolto tra i suoi associati da Federazione Moda Italia mostra infatti che il mese di gennaio si è concluso con un incremento dell’8,9% rispetto allo stesso mese del 2022. A gennaio 2023, infatti, per l’81% delle imprese intervistate il sell out ha avuto un trend soddisfacente: il 65% ha rilevato un incremento; il 16% una stabilità. Mentre per il 19% degli intervistati a gennaio i saldi invernali hanno avuto un andamento negativo.
A febbraio, invece, i saldi invernali hanno riportato un aumento del 5,3% rispetto al 2022, con il 54% che ha registrato una crescita e il 25% una stabilità delle vendite, a fronte di un 21% che ha registrato un calo.
Nella top ten dei prodotti più richiesti durante i saldi invernali sul podio salgono maglieria (indicata dal 60% degli operatori), piumini (37,3%), giubbotti (30,9%) seguiti da pantaloni e jeans (30%), scarpe donna (20,9%), sneakers (19,1%), cappotti (16,4%), giacche (15,5%), felpe e tute (14,5%) e scarpe uomo (10%). La pigiameria è stata indicata dall’8,2% degli intervistati come una delle categorie di prodotto più richieste durante i saldi invernali, l’abbigliamento intimo dal 7,3% e le calze dal 4,5%.
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Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia così commenta i risultati registrati durante i saldi invernali: «Le vendite in saldo hanno rispecchiato le nostre previsioni d’inizio d’anno. Otto negozi su dieci hanno registrato buone performance di vendita […]. Il settore moda, praticando prezzi ribassati con lievi incrementi a gennaio e febbraio (+3,2%), ha contribuito in maniera determinante a contenere gli effetti della spinta inflazionistica complessiva che ha toccato il 10% a gennaio e il 9,2% a febbraio. […] I saldi rimangono quindi importanti, pur riducendo notevolmente i margini dei ricavi delle nostre imprese che ne garantiscono competitività e continuità. Su questo tema, attendiamo fiduciosi l’impatto che avrà in Italia la Direttiva Omnibus in particolare sulla giungla degli sconti. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando al fianco di Confcommercio per rendere la norma più vicina alle esigenze delle nostre aziende e per dare sempre maggiore trasparenza e fiducia al consumatore. A marzo, tra aumenti dei prezzi e dei costi fissi aziendali, s’intravede qualche nuvolone all’orizzonte che potrà essere allontanato soltanto con politiche mirate sul caro locazioni, la riduzione dell’IVA sui prodotti di moda e del cuneo fiscale nonché un bonus moda per l’eco-sostenibilità».