Clerici Tessuto ottiene il titolo di “Impresa Storica d’Italia”
Il gruppo lombardo Clerici Tessuto può fregiarsi del titolo “Impresa Storica d’Italia”. In seguito alla verifica istruttoria effettuata dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, l’azienda è ufficialmente iscritta nel Registro delle Imprese Storiche Nazionale, consultabile online all’indirizzo www.unioncamere.gov.it/imprese-storiche.
Il marchio “Impresa Storica d’Italia” è appositamente realizzato da Unioncamere Nazionale per valorizzare le attività imprenditoriali secolari che hanno saputo trasmettere alle generazioni successive il proprio patrimonio di competenze e conoscenze, nonché i valori fondanti del “fare impresa”.
Il titolo “Impresa Storica d’Italia” viene concesso alle imprese, di qualsiasi forma giuridica, operanti in qualsiasi settore economico, iscritte al Registro Imprese con esercizio ininterrotto dell’attività nello stesso settore merceologico da almeno 100 anni.
Così Alessandro Tessuto, presidente di Clerici Tessuto commenta il traguardo raggiunto: «Siamo molto orgogliosi di questo grande risultato, in quanto l’azienda, fondata nel 1922 dai miei nonni, Rachele Clerici e Alessandro Tessuto, ha mantenuto in modo costante nel tempo la propria etica aziendale. Oggi, giunti alla quarta generazione in azienda con mia figlia Sara Tessuto, confermiamo questo impegno che continuerà sicuramente a protrarsi negli anni a venire».
Ha aggiunto Sara Tessuto, responsabile marketing e comunicazione: «Il riconoscimento di “Impresa Storica d’Italia” mi rende particolarmente fiera, alla luce dell’impegno costante profuso in azienda dalle generazioni che mi hanno preceduto. Oggi il nostro sforzo si concentra soprattutto nell’ambito formativo e nel mantenimento di un perfetto equilibrio tra la salvaguardia delle più ricercate lavorazioni storiche ed artigianali, come il velluto a bacchetta o il tessuto chiné tradizionale, e le più avanzate innovazioni di prodotto e di processo. Requisito imprescindibile per ogni innovazione portata in azienda è oggi il contributo che questa può dare anche in un’ottica di sostenibilità».