Report Moda e Sostenibilità 2023: l’Italia potrebbe fare meglio e di più
In Italia l’81,2% delle aziende di moda dichiara di utilizzare materiali a basso impatto ambientale, ma solo il 61,5% delle collezioni 2022 includeva materiali preferred, ovvero una materia prima che comporta impatti ridotti e benefici per il clima, la natura e le persone rispetto ai loro equivalenti convenzionali.
Il dato emerge dal Report Moda e Sostenibilità 2023 di Cikis, società italiana di ricerca e consulenza in sostenibilità per la moda, che ha raccolto insight qualitativi e dati strutturati di un campione costituito da 36 brand e 44 aziende della filiera, tutti italiani e con fatturato superiore a un milione. Inoltre, se il Report Moda e Sostenibilità 2022 aveva evidenziato che solo il 16,8% delle aziende aveva integrato materiali sostenibili in una misura superiore al 75% del totale dei tessuti, quest’anno il dato è migliorato solo del 4%.
L’indagine di Cikis rivela anche che l’84% delle aziende italiane interpellate che sostengono di utilizzare materiali a basso impatto ha classificato come preferred tutti i materiali naturali. Ma non sempre i tessuti naturali sono sostenibili: il processo di produzione di alcune fibre naturali, infatti, può presentare diversi problemi dal punto di vista dell’impatto ambientale. Tra le fibre naturali, ad esempio, il cotone riciclato proveniente da agricoltura rigenerativa o biologico è da preferire al cotone convenzionale. Tra le fibre artificiali, sono da preferire quelle riciclate, ricavate dalla cellulosa proveniente da foreste gestite responsabilmente e per cui vengono utilizzati processi chimici controllati e a ciclo chiuso. Nel panorama delle fibre sintetiche, invece, le scelte da preferire alle alternative vergini sono poliestere riciclato, nylon riciclato e le alternative bio-based.
Per quanto riguarda i tessuti di origine animale, come ad esempio la lana, si parla di fibra preferred nel caso della lana riciclata o della lana vergine certificata. Anche tra questi materiali elencati, comunque, alcuni performano molto meglio di altri dal punto di vista ambientale: il Report Moda e Sostenibilità 2023 sottolinea come le aziende dovrebbero disporre di un ranking per ogni tipo di materiale, che le aiuti a scegliere l’opzione migliore anche nell’ampio spettro del preferred.
Sul fronte della produzione energetica, nell’ultimo anno la metà delle aziende di moda italiane ha investito in impianti di energia rinnovabile, con un incremento del 31,6% rispetto al 2022; per il 23,7% si tratta di una priorità futura.
Infine, il Report Moda e Sostenibilità 2023 punta i riflettori sulle pratiche di economia circolare volte ad allungare il più possibile il ciclo di vita di un prodotto, come il noleggio, la rivendita, la riparazione e la rifabbricazione, nel nostro Paese il 13,8% dei brand adotta queste pratiche. Il dato è positivo rispetto allo scorso anno (7,4%), ma ancora troppo basso rispetto al contesto internazionale.