La Perla: interrotto il Tavolo di crisi, la proprietà è ancora assente
Si è concluso con un nulla di fatto il Tavolo di crisi per La Perla, convocato nel pomeriggio del 6 novembre presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
All’incontro, con le istituzioni e le organizzazioni sindacali, riunite in presenza a Palazzo Piacentini, hanno partecipato in video collegamento una rappresentanza del sito italiano e Brendan Murphy, consulente del fondo olandese Tennor, detentore del marchio e proprietario dell’azienda.
L’incontro si è aperto con la richiesta, l’ennesima, di poter visionare il piano industriale, ma il consulente ha replicato con un’ulteriore richiesta di tempo e con l’annuncio della volontà del gruppo di riorganizzare e ristrutturare l’azienda e di ridurre il personale.
Poco dopo la riunione è stata interrotta: alle domande dirette da parte delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali, infatti, è apparso evidente che il consulente delegato dal fondo non conosce gran parte dei problemi dell’azienda e non ha un mandato pieno a operare.
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In merito all’assenza della proprietà al Tavolo di crisi La Perla è stata netta la posizione delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali. «Le istituzioni vogliono che la produzione di un marchio storico come La Perla possa essere garantita e che vada avanti. E lo farà con o senza questa proprietà», ha dichiarato Fausta Bergamotto, sottosegretario del MIMIT con delega alle Crisi di Impresa al termine della riunione.
Analogo il commento di Filctem-Cgil e Uiltec che in una nota stampa congiunta hanno così commentato l’incontro:
«Dopo oltre due ore di confronto presso il tavolo del MIMIT a Roma, dichiariamo la nostra elevata preoccupazione per il destino di La Perla a seguito dell’assoluta mancanza di risposte concrete da parte della società che si palesa, contrariamente al convenuto, non con la presenza di Lars Windhorst bensì con tre consulentI. L’assoluta inconsistenza finanziaria corredata da generiche e preoccupanti dichiarazioni di razionalizzazione del sito bolognese e riduzione del personale ci inquieta. Le istituzioni presenti hanno confermato e dichiarato la loro incredulità a fronte dell’ennesimo smacco verso le istituzioni del Paese e le maestranze di La Perla. Nel mentre ci sarà un lavoro congiunto di Governo, Regione, Città metropolitana e Comune di Bologna, finalizzato a mantenere in vita le produzioni, proteggere i posti di lavoro e preservare un marchio storico come la perla con o senza l’attuale proprietà. Domani (il 7 novembre, ndr) in assemblea con le lavoratrici, decideremo le iniziative di lotta da intraprendere per far sì che La Perla abbia un futuro».