Da Diocesi di Verona e Fondazione San Zeno un concorso di idee per l’ex seminario San Massimo
E’ online da oggi venerdì 1° dicembre il sito www.exseminariosanmassimo.org nato per raccogliere le adesioni al concorso di idee lanciato dalla Diocesi di Verona per la rigenerazione dell’ex seminario San Massimo.
Il concorso di idee è aperto alle persone giuridiche, singole o aggregate, nazionali ed estere. Fino al prossimo 27 marzo 2024, accedendo al sito, sarà possibile iscriversi all’iniziativa e presentare il proprio progetto. Il desiderio della Diocesi di Verona è rendere la collettività parte attiva per riqualificare uno spazio al momento semiabbandonato.
Sostenitrice del concorso è Fondazione San Zeno, ente non profit nato a Verona nel 1999 dalla volontà di Sandro Veronesi, presidente del Gruppo Calzedonia, azienda da sempre impegnata nella tutela, promozione e sostegno delle attività del territorio.
Il 30 novembre a Milano il vescovo della Diocesi di Verona S.E. Mons. Domenico Pompili e Sandro Veronesi presidente della Fondazione San Zeno hanno presentato il concorso alla stampa. Con questo concorso di idee, la Diocesi, proprietaria dell’area insieme al Seminario vescovile, si pone in ascolto di proposte di riqualificazione e valorizzazione.
Nella forma di concorso di idee, aperto a tutti, il progetto mira al coinvolgimento di quante più realtà possibili e si lega al desiderio della Diocesi di Verona di poter rappresentare e valorizzare i talenti, interessando non solo imprese e consorzi, enti pubblici e privati, associazioni, purché si tratti di soggetti formalmente costituiti e aventi natura giuridica, ma anche università, istituti di formazione e ricerca fino agli istituti scolastici.
L’obiettivo è individuare un’idea che sia in grado di cogliere le eredità e le memorie del passato, intercettando le sfide e le potenzialità di sviluppo futuro. Per questo, caratteristiche imprescindibili dei progetti che si vogliono presentare per questo concorso sono la capacità del progetto di contaminare gli ambienti rispettandone il contesto; la vocazione sociale e collettiva; la volontà di ricercare nuovi layout funzionali, che mantengano inalterata l’area della Chiesa (unico “vincolo” imposto dai committenti) come luogo dello spirito, di pensiero e del silenzio; l’integrazione di attività, mono-funzione o diversificate. Ai vincitori, individuati come primo, secondo e terzo selezionato, verrà attribuito un premio in denaro, per un totale di euro 50.000. A valutare le proposte che giungeranno sarà una commissione formata da: Mons. Domenico Pompili, Vescovo della Diocesi di Verona (presidente), Don Luca Albertini, Rettore del Seminario Vescovile, Arch. Giacomo Borella, architetto e cofondatore dello studio Albori, Dott.ssa Ilaria Borletti Buitoni, Vicepresidente del Fondo per l’Ambiente Italiano Prof.ssa Alessia de Biase, Antropologa, docente presso l’Ècole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris, Dott. Marco Morganti, Direttore Impact presso Banca Intesa San Paolo, Dott. Sandro Veronesi, Presidente di Fondazione San Zeno e del Gruppo Calzedonia.
L’ex seminario San Massimo di Verona, inaugurato ufficialmente nel 1960, si sviluppa su un’area di 42mila mq a cui si devono aggiungere i 17 ettari del territorio circostante. Collocato nel quadrante ovest della città di Verona, nei pressi del quartiere San Massimo, presenta tre blocchi funzionali immediatamente riconoscibili: le tre ali, di cui due orientate verso sud e una verso nord, e un corpo centrale, tutti pensati per ospitare le residenze dei seminaristi, le aule scolastiche, i laboratori didattici, gli spazi comuni, oltre che i servizi, quali cucine, mense, macelleria, falegnameria e stamperia. All’interno è presente anche un teatro-auditorium interrato con oltre 700 posti a sedere, sormontato dalla grande Chiesa di San Giuseppe. Vi è anche un piccolo compendio di edifici rurali, utilizzati in passato per la coltivazione della campagna circostante.
Lo spazio, dalla lunga storia intrecciata con il territorio veronese e dal forte valore simbolico, viene individuato dalla Diocesi di Verona e dal Vescovo S.E. mons. Domenico Pompili, come oggetto di una rigenerazione urbana attraverso una raccolta di proposte, idee, suggestioni provenienti potenzialmente da ogni parte del mondo.
Nel corso degli anni Sessanta ha vissuto il momento di maggior sviluppo diventando residenza di oltre 700 persone, tra cui gli studenti a partire dagli 11 anni d’età, i professori, gli educatori, il personale di servizio. Sino ai primi anni Duemila ha anche ospitato i seminaristi della Diocesi di Verona con il convitto, i percorsi scolastici medio inferiori e medio superiori e i percorsi di studi propedeutici ad indirizzo teologico dei giovani adulti intenzionati a diventare sacerdoti.
È con gli anni Ottanta che il complesso subisce un progressivo abbandono e viene, in parte, destinato ad altre funzioni. Recentemente l’ala nord, l’unica ristrutturata, ha ospitato vari servizi della Diocesi di Verona, il Centro Unitario per la formazione Missionaria (servizio periferico della Conferenza episcopale italiana) e, durante l’emergenza pandemica, camere e spazi comuni sono stati messi a disposizione del personale sanitario dell’Azienda Ospedaliera scaligera. Attualmente l’ala ospita la sede del Centro Pastorale Adolescenti e Giovani, realtà della Chiesa di Verona che promuove attività e proposte per l’intero territorio diocesano e, provvisoriamente, un Centro collettivo di accoglienza per richiedenti asilo, gestito da Caritas Verona.