Confartigianato Moda e CNA Federmoda chiedono al Governo misure urgenti per la moda
Confartigianato Moda e CNA Federmoda lanciano un grido di allarme e chiedono alle istituzioni politiche misure urgenti per il settore moda.
Secondo uno studio di Confartigianato, infatti, nel primo trimestre del 2024 la moda è il settore del Made in Italy che segna la performance peggiore. La produzione del tessile, abbigliamento e pelli, infatti, segna un calo congiunturale del 3,5% che sale all’8,8% su base annua. Nel dettaglio, il calo della produzione del 4,8% registrata nel comparto del tessile si amplifica al -8,9% per l’abbigliamento e arriva alla doppia cifra (-14,8%) per la pelle.
In una lettera inviata il 14 maggio ai ministri Adolfo Urso, Giancarlo Giorgetti, Marina Elvira Calderone e al presidente Abi, Antonio Patuelli, i presidenti di Confartigianato Moda e CNA Federmoda, Moreno Vignolini e Marco Landi, propongono sei azioni per sostenere il settore nel breve periodo e per sviluppare azioni di rilancio nel medio termine.
Innanzitutto Confartigianato Moda e CNA Federmoda propongono la sospensione dei versamenti contributivi ed erariali per 12 mesi a partire dal 1° giugno prossimo e il rientro graduale dei contributi e delle imposte dovute attraverso quattro rate trimestrali a tasso zero di cui la prima al 30 giugno 2025. Il secondo intervento richiesto è la CIG in deroga per sei settimane per tutte le tipologie di imprese della moda con più o meno di 15 dipendenti e /o il rifinanziamento degli Enti bilaterali. Con la terza proposta, Confartigianato Moda e CNA Federmoda chiedono l’esenzione delle quote di partecipazione alle manifestazioni di ICE Agenzia fino al 31 luglio 2025.
Risulta invece più articolata la quarta proposta. In merito le due associazioni propontono finanziamenti per liquidità a tasso 0 o calmierato, rimborsabili in sei anni a copertura del 20% dell’indebitamento, attraverso il fondo per il Made in Italy. Rientrano in questa soluzione anche eventuali sospensioni prestiti bancari o Simest o Sace rateizzate in coda ai finanziamenti. In alternativa o in aggiunta, la rimodulazione dei finanziamenti in corso nei termini stabiliti e definiti per Legge, inserendo la possibilità di inserire o ricalcolare un periodo di preammortamento di massimo 12 mesi, sempre nei termini previsti dalla Legge.
Il quinto intervento auspicato da Confartigianato Moda e CNA Federmoda è la risoluzione o meglio l’annullamento dell’annosa questione del recupero del credito di imposta per ricerca e sviluppo per le Pmi della moda per le imprese che hanno utilizzato il credito d’imposta campionari. In merito, sino alla risoluzione n. 41 del 2022 era confermata la circolare del MiSE n. 46586 del 2009 che prevedeva, per i costi di alcune fasi di realizzazione del campionario, l’ammissibilità al credito d’imposta. Infine, per Confartigianato Moda e CNA Federmoda servirebbe un contributo a fondo perduto, pari a 300mila eruo, per rafforzare le posizioni di mercato e il consolidamento dei progetti d’investimento in marketing, digitalizzazione, sostenibilità ambientale e aggregazioni di imprese.