Fashion: il primo trimestre del 2024 si chiude con un calo dell’1,2%
Nel primo trimestre del 2024, il mercato del Fashion ha registrato un calo della spesa pari all’1,2% appena mitigato da una leggera crescita dei prezzi (+0,6%). La flessione è stata causata da un andamento poco brillante dei saldi e dall’inizio ritardato della nuova stagione dovuta alle condizioni climatiche negative che sono rimaste tali anche nei mesi immediatamente successivi.
Anche il traffico nei punti vendita del settore, vale a dire il numero di ingressi registra un calo del 3,1%. Questi sono alcuni dei dati presentati il 2 luglio durante il webinar “Scenari e previsioni 2024-25. Consumi fashion, bijoux e I.A”, organizzato da Sita Ricerca, società di consulenza e ricerche di mercato sul consumatore appartenente al Gruppo Pambianco e specializzata nei settori lifestyle e retail. I dati e i trend di consumo del comparto fashion presentati dalla società di ricerca emergono dal proprio Fashion Consumer Panel.
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L’indagine rivela anche che sul fronte dei canali di vendita, nel primo trimestre del 2024 si sono distinti i Factory Outlet Center: l’incremento delle frequentazioni (+5,7%) in questo formato distributivo si è tradotto a sua volta in un trend a valore particolarmente brillante (+3,2%). Il canale online, invece, nel primo trimestre del 2024 ha consolidato la propria quota a valore (18,4%) in crescita di 0,3 punti rispetto al primo trimestre 2023, grazie soprattutto al contributo dei “brick and click”.
Infine, per quanto riguarda le merceologie, l’indagine di Sita Ricerca rivela che ad eccezione delle linee di abbigliamento esternabile donna, stabile rispetto allo stesso periodod del 2023, nel primo trimestre del 2024, tutte le altre tipologie riportano un calo. In particolare intimo e cale registrano un -2,6%.
Fabio Savelli, AD di SITA Ricerca ha commentato: «Il mercato crescerà dell’1,1% ma la crescita vera è rimandata al 2025 (+2,6%). Su queste previsioni pesa ovviamente il favore delle condizioni climatiche: un autunno “tradizionale” può fungere da ulteriore volano mentre una stagione più simile a quella dell’ultimo biennio può zavorrare ulteriormente la ripresa».