Coin: dal Tribunale di Venezia arriva l’ok alla composizione negoziata
È arrivata il 2 agosto l’approvazione da parte del Tribunale per le imprese di Venezia che permette a Coin di accedere alla procedura di composizione negoziata della crisi, richiesta dalla nota insegna di department store lo scorso 27 giugno.
A darne notizia ai principi di agosto è Il Corriere della Sera nelle pagine dell’edizione dedicata al Veneto. Grazie a questa misura per i prossimi sei mesi, che potrebbero diventare 12, Coin è al riparo dalle istanze dei creditori. Tramite la composizione negoziata, un’azienda, sotto la direzione di un arbitro ha la possibilità di avviare una trattativa con le imprese verso le quali è esposta. Nel caso di Coin, è stato designato il commercialista Alessandro Solidoro.
L’insegna ha potuto ottenere la composizione negoziata della crisi poiché è stata giudicata impresa solida, che si trova ad attraversare una situazione di difficoltà transitoria. Sulla base di quanto pubblicato dall’edizione Veneto de Il Corriere dalla Sera, nell’ultimo bilancio d’esercizio, chiuso a fine gennaio, Coin ha registrato ricavi per 280 milioni, un utile di 15 milioni e un Ebitda di circa 8 milioni di euro. A questi valori si contrappongono quelli relativi ai debiti nei confronti di fornitori e istituti bancari, pari a 235 milioni di euro: 120 milioni circa verso i fornitori e 87 milioni nei confronti delle banche.
Attualmente, Coin ha approvato un progetto di rilancio ideato da Kpmg che avrebbe anche già identificato alcuni potenziali acquirenti dell’insegna.
Dal 2018 Coin appartiene a una cordata di imprenditori che ha rilevato l’insegna dal fondo inglese BC Partners.