Vendite di fine stagione estive: trend positivo solo per Sardegna e Sicilia
Le vendite di fine stagione estive si sono rivelate deludenti per quasi un punto vendita su due. Il dato emerge da un sondaggio effettuato sul territorio nazionale da Confesercenti tra gli operatori aderenti a Fismo.
La ricerca ha evidenziato che in regioni come Lombardia, Puglia, Emilia-Romagna e Toscana l’andamento delle vendite di fine stagione estive è stato decisamente negativo, rispetto allo scorso anno.
Nelle isole, al comtrario, le vendite sono risultate in aumento, mentre la Campania ha mantenuto un trend stabile rispetto al 2023.
Più precisamente il sondaggio di Confesercenti mostra che In Puglia le vendite di fine stagione estive hanno avuto un trend migliore nelle città turistiche, rispetto ai piccoli centri e alle altre città.
In Lombardia il 61% degli esercenti ha dichiarato che i saldi sono risultati in calo rispetto al 2023. Alla luce di questi dati, le mprese lombarde chiedono “di meglio regolamentare e controllare vendite online e promozioni, anche in considerazione dell’evidente impatto, sul settore moda, dei cambiamenti climatici”.
In Toscana il calo delle vendite estive di fine stagione, invece, è quantificabile in un 10-15%. Gli operatori di questa regione che, analizzando la situazione denunciano le troppe offerte promozionali, rilevano anche una perdita di interesse, da parte dei consumatori, per abbigliamento e accessori in generale.
Il trend è stato negativo anche per i commercianti laziali che riportano vendite scarse, anche e soprattutto nella capitale.
Diverso il quadro che emerge nelle isole.
In Sardegna l’80% degli esercenti moda associati a Fismo ha avuto risultati tra il sufficiente e il buono. Solo il 20% ha avuto vendite scarse. Il 22% degli intervistati ha visto un piccolo incremento, rispetto alla scorsa stagione, valutabile intorno al 10-15%. Il 60% ha dichiarato che le vendite di fine stagione estive hanno mantenuto il trend dell’anno scorso. Il resto (18%) ha dichiarato una diminuzione.
Nonostante l’esito positivo i commercianti tengono a ribadire: “Fatti in queste date i saldi non ci permettono di dare il giusto valore alle nostre merci. Chiediamo un maggior controllo e sanzioni più severe verso chi fa sconti prima dell’inizio dei saldi ufficiali”.
Infine, la Sicilia: “Dopo il calo delle vendite primaverili – affermano gli operatori della Federazione moda Confesercenti – causa il meteo pazzo, ci aspettavamo la corsa ai saldi. Un risultato che comunque è stato buono con vendite in aumento di un 3% – 5%, rispetto al 2023”.
Secondo gli esercenti siciliani hanno registrato performance molto positive le vendite dei capi di lusso, mentre per borse, pelletterie e calzature il trend è stato buono. A soffrire sono sempre più i punti vendita di città multibrand, mentre crescono i mono marca, diretti o in franchising.
Risulta stabile la Campania dove a fare la differenza, in negativo, è stato l’abbigliamento da cerimonia: solo nel mese di maggio le vendite sono diminuite del 30%, sul 2023.
“I dati e i commenti dei nostri operatori – sottolinea il presidente Fismo Benny Campobasso – confermano quanto sia necessario intervenire per rivedere il meccanismo delle vendite di fine stagione. I saldi devono tornare a essere un evento atteso dai consumatori e pertanto devono iniziare almeno un mese dopo le date in cui sono incominciati quest’anno e devono durare al massimo trenta giorni”.