Fashion retail: FederModa chiede un “Patto etico di filiera”
Sono molteplici le sfide che gli operatori del fashion retail dovranno affrontare nel 2025, dopo un 2024 all’insegna delle difficoltà.
Per questo Federazione Moda Italia, il cui Consiglio nazionale si è riunito a Courmayeur il 23 e il 24 marzo, chiede ai fornitori di siglare un “Patto etico di filiera”, mentre per il rilancio dei consumi di moda l’associazione propone al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, una detrazione d’imposta per l’acquisto di prodotti sostenibili e un’aliquota IVA agevolata.
Richieste rafforzate da quelle che, ormai da qualche anno, sono una priorità per Federazione Moda Italia. Vale a dire: una cedolare secca sugli affitti commerciali con riduzione concordata dei canoni; un contributo per lo smaltimento dei magazzini;detrazioni per l’innovazione e l’ammodernamento del retail e per chi si insedia in negozi sfitti. Azioni fondamentali se si considera che nel 2024 si è registrato un saldo negativo tra aperture e chiusure di punti vendita, con la perdita di 6.459 attività commerciali. Mentre i consumi hanno visto una riduzione media del 4,2% rispetto al 2023.
Il 2025 non è iniziato sotto i migliori auspici per il fashion retail: i saldi invernali hanno segnato una diminuzione del 5,5%. Nonostante questi numeri il fsettore resta centrale per l’economia italiana grazie alla presenza di 1.164.369 punti vendita che danno lavoro a 299.793 persone.
In un quadro simile si distinguono le performance positive dello shopping tourism: i dati Global Blue indicano un incremento del 54% delle transazioni e del 12% della spesa, con 500mila nuovi shopper per acquisti esclusivi nella fascia di spesa tra i 70 e i 155 euro. Le vendite sono aumentate non solo a Milano, Roma, Firenze e Venezia, ma anche a Catania (+ 73%); Como (+ 69%); Amalfi (+ 65%); Napoli (+ 63%); San Gimignano (+ 63%); Verona (+ 61%); Bellagio (+ 58%); Assisi (+ 54%) e Bologna (+ 50%).
«La sfida per il fashion retail parte da qui, con un incontro ad alta quota sulla Skyway Monte Bianco: una location che ben esprime l’aspirazione a raggiungere la vetta della ripresa attraverso uno spirito imprenditoriale che si affida all’innovazione, alla resilienza e allo shopping tourism che grazie all’abbassamento della soglia del tax free shopping da 154,96 euro a 70 euro operata dal ministero del Turismo, anche a seguito delle richieste di Federazione Moda Italia con Confcommercio, in questo primo anno dall’entrata in vigore del 1° febbraio 2024, ha rappresentato un volano per il retail locale», ha commentato il presidente di Federazione Moda Italia, Giulio Felloni. «Uno spirito sempre positivo messo a dura prova, però, dal ridimensionamento di oltre il 10% dei consumi di moda delle famiglie italiane negli ultimi cinque anni, ma anche da disinvolte politiche commerciali dei nostri stessi fornitori, attraverso e-commerce, outlet, sample sale e family & friends che non seguono il principio dello “stesso mercato, stesse regole”. […] Se i consumi interni languono e i negozi chiudono, ci si deve chiedere quali imprenditori potranno effettuare nuovi ordinativi per la produzione Made in Italy e quali saranno le ricadute sull’intera filiera».