Nuovi codici Ateco: il commercio elettronico resta senza classificazione
Un albo o una licenza specifica per gli operatori del commercio elettronico. È la proposta che Andrea Spedale, presidente dell’Associazione italiana commercio elettronico (Aicel) vorrebbe sottoporre alle istituzioni.
Dal 1° aprile, infatti, entra in vigore la nuova classificazione dei codici Ateco che non prevede il commercio elettronico. «La nuova classificazione Ateco rappresenta un cambio di paradigma significativo per il settore dell’e-commerce: il passaggio da una codifica per canale a una per tipologia di prodotto, se da un lato apre nuove opportunità, dall’altro solleva questioni operative e normative rilevanti», precisa Spedale in una nota stampa diffusa il 26 marzo dall’associazione.
Per questo il presidente di Aicel suggerisce di adottare un modello ispirato alle normative del settore alimentare o immobiliare poiché è in grado di valorizzare le imprese serie e contrastare eventuali pratiche scorrette.
«La scomparsa del codice Ateco specifico per l’e-commerce rischia di creare incertezza, soprattutto in situazioni straordinarie come quelle vissute durante la pandemia, quando proprio tale classificazione ha garantito il riconoscimento e la continuità operativa del nostro comparto. Per questo riteniamo fondamentale avviare un confronto con le istituzioni per garantire regole chiare e strumenti adeguati per identificare e tutelare le imprese che operano nel commercio elettronico. Come Associazione, ci impegniamo a collaborare attivamente con le autorità competenti per costruire un sistema normativo che sappia rispondere alle esigenze del mercato e tutelare i consumatori».