Report Fashion High Street: nel 2020 la moda ha perso consumi per 20 mld di euro
Per il fashion retail, il mese di febbraio si è concluso con un calo delle vendite del 23,3% rispetto allo stesso periodo del 2020. Sebbene negativa, si tratta di una perfomance migliore rispetto al precedente mese di gennaio che si è chiuso a -41,1%.
Il dato emerge da un’indagine condotta da Federazione Moda Italia e pubblicata all’interno del nuovo Report Fashion High Street 2021 post pandemia 2020, realizzato da World Capital con Federazione Moda Italia-Confcommercio.
Inoltre, se a gennaio il 90% dei titolari dei negozi moda ha dichiarato di aver subito un calo delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2020, a febbraio la percentuale scende al 66,5%. Migliora il dato relativo a chi ha rilevato una stabilità: 19,4%, contro il 7,7% del mese di gennaio. E cresce anche la quota di quanti hanno riportato un incremento: 14,1% (3,4% a gennaio 2020).
Il Report Fashion High Street 2021 post pandemia 2020 propone anche i risultati registrati dal canale nel corso del 2020 che si è chiuso con una perdita complessiva di 20 miliardi di euro di consumi. Nel primo trimestre del 2020, infatti, i consumi sono diminuiti del 16,7%; il calo è stato del 45,2% nel secondo trimestre, del 14,8% nel terzo trimestre e del 22% nell’ultimo quarter del 2020. Dalle rilevazioni effettuate da Federazione Moda Italia sulle aziende associate è emerso un calo in valore più importante a seguito del notevole ricorso a politiche di pricing particolari, nei momenti di apertura, con sconti, promozioni e saldi con percentuali che risultano sempre più insostenibili per il futuro delle aziende.
A fronte di questi risultati, nel 2020 si sono registrate 20mila chiusure definitive di negozi di moda su 115mila punti vendita, provocando una ricaduta sull’occupazione per oltre 50 mila addetti su 310 mila addetti.
Anche lo shopping tourism, che portava 7,5 miliardi di euro di consumi nel solo settore moda, rappresentando la terza voce di spesa dopo alloggio e ristorazione, è venuto quasi completamente a mancare con le chiusure di diritto e di fatto delle frontiere, praticamente limitando a meno di un miliardo di euro le vendite a stranieri in tutto il 2020, fondamentalmente grazie ai primi due mesi dell’anno.
Il Report Fashion High Street 2021 post pandemia 2020 punta i riflettori anche sul mercato immobiliare del retail. Per quanto riguarda i canoni di locazione rilevati dal Dipartimento di Ricerca di World Capital, al nord si registra una variazione percentuale media del -6% rispetto al periodo pre-pandemico. Nel dettaglio, le High Street con valori di locazione maggiormente contratti sono tutte nel Sud d’Italia, come per esempio Catania, Corso Italia (-16%), seguita da Napoli, Via Calabritto (-15%). Lo scenario è più incoraggiante invece al Nord, dove Milano, Montenapoleone, seppur con valori ridimensionati rispetto al semestre precedente, si riconferma la Via dello Shopping italiana più lussuosa con 10.500 €/mq/anno. Netta contrazione del mercato retail anche in termini di valore dei tagli più richiesti (mq): in periodo di piena pandemia si registra infatti una variazione del -10% rispetto ai valori del 2019, con una domanda che sempre più orientata su spazi con dimensioni più contenute.