A fine 2022, in Italia il mercato e-commerce sfiorerà i 46 mld di euro (+14%)
Il 2022 potrebbe chiudersi per il mercato e-commerce con un fatturato a valore di 45,9 mld di euro, in crescita del 14% rispetto all’anno precedente. Gli acquisti online di prodotti portano il loro valore a quota 34 mld (+10%), mentre i servizi, dopo la battuta d’arresto del periodo di emergenza sanitaria, segnano una crescita del 28% e si attestano a a 11,9 mld, grazie soprattutto alla ripresa dei viaggi turistici (+33%) e al ritorno in presenza di eventi (gli acquisti online nell’Altro servizi crescono del 35%).
Queste sono alcune delle stime dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-School of Management del Politecnico di Milano, presentate il 3 e il 4 maggio nel capoluogo lombardo.
Per quanto riguarda gli acquisti online di prodotti, il 2022 mostra un assestamento delle categorie mature come l’abbigliamento, che cresce del 10%, e l’IT che rivela un +7%. Al contrario, il food mostra un incremento del 17% rispetto al 2021.
I dati dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano rivelano anche che in Italia il mercato e-commerce vanta una quota dell’11% nell’ambito degli acquisti Retail. Il valore è analogo a quello registrato nel 2021. Per riguarda i device più utilizzati, lo smartphone si conferma il più apprezzato con una quota del 55% come nel 2021.
Leggi anche:
E-commerce: nel 2021 sfiorati i 40 mld di euro (+21%)
«Siamo ormai andati ben oltre l’accezione dell’e-commerce inteso come ‘shopping online’. Stiamo vedendo come questo settore abbia un impatto decisivo, non tanto in termini di penetrazione sul totale retail, bensì in quanto volano indispensabile per lo sviluppo dell’economia italiana», ha commentato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. «Per questo l’eCommerce rappresenta oggi un vero e proprio ecosistema, e come tale va trattato e regolamentato, secondo un approccio che tenga conto sia del contesto globale nel quale le imprese italiane operano, sia delle peculiarità che caratterizzano lo scenario digitale globale. Siamo di fronte a un momento storico decisivo per la trasformazione dei modelli di business delle aziende, che devono rispondere con prontezza alle esigenze dei consumatori italiani, sempre più digitali, che non sono disposti a tornare indietro, ma che, anzi, chiedono un’esperienza di acquisto sempre più su misura. Occorre ragionare in termini di sistema e di filiera, dove al centro deve essere messo l’individuo, come consumatore, utente, paziente e così via. Per questo motivo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza deve superare il modello tradizionale di efficientamento produttivo e favorire innanzitutto un approccio strategico per la creazione di un ecosistema di valore e competitivo a livello internazionale».
Per quanto riguarda i primi tre mesi del 2022, i dati di Netretail, un’altra indagine di Netcomm, rivela che nel periodo considerato in Italia 3,3 milioni di utenti hanno acquistato online un bene o un servizio, effettuando mediamente 1,3 acquisti nel mercato e-commerce.
Nello stesso periodo, gli e-shopper abituali sono stati 17,4 milioni e hanno effettuato tre o più acquisti, generando l’89% delle transazioni, il 91% del valore totale degli acquisti online con uno scontrino superiore alla media dell’11%.
Nel periodo gennaio-marzo, invece, gli e-shopper sporadici sono stati 9,6 milioni. Nel trimestre hanno scelto l’e-commerce per effettuare uno o due acquisti, generando l’11% delle transazioni e uno scontrino medio inferiore alla media del 29%. Nel periodo considerato, però, cala la tendenza al riacquisto, che oggi incide per il 54,9%.