Nel periodo gennaio-ottobre 2022 vendite a valore a +9,3% per il fashion. Calo del 5,7% rispetto al 2019
Nel periodo gennaio-ottobre 2022 per il mercato del fashion le vendite a valore sono aumentate del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il dato è però inferiore del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Sul fronte delle categorie di prodotto, nei primi dieci mesi del 2022 hanno registrato performance particolarmente positive gli accessori (+12,6%), i capi esternabili donna (+11,5%) e uomo (+10,5%). L’intimo cresce del 5% e l’abbigliamento per bambini del 3,8%.
Tuttavia, non è ancora stato recuperato il gap rispetto al 2019: il trend gennaio-ottobre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019 vede tutti i segmenti in calo.
Questi sono alcuni dei dati presentati da Sita Ricerca – Pambianco Company durante il webinar “Scenari e previsioni 2023 per il fashion system italiano” che si è svolto il 13 dicembre.
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L’indagine mostra inoltre che nel periodo gennaio-ottobre 2022, gran parte del sell out è stato spinto da operazioni di taglio prezzo e sconti: nel periodo considerato la quota off-price sale al 57%, contro il 55,9% dello stesso periodo del 2021.
A volume, la crescita registrata è pari al 4,9%. Le merceologie in incremento sono quelle che hanno maggiormente subito perdite durante il lockdown: +34,4% l’abbigliamento smart/elegante, +32% gli abiti da cerimonia.
Per quanto riguarda le location fisiche dove vengono effettuati gli acquisti, Sita Ricerca evidenzia una crescita dei centri commerciali che nei primi dieci mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, segnano un +20,8% in ripresa dopo essere stati penalizzati durante la pandemia. Le vendite online di abbigliamento, invece, nei primi dieci mesi del 2022 sono scese, come quota, dal 20 al 16,5%.
Sita Ricerca ha analizzato anche la percezione del consumatore sui prezzi e la conseguente propensione all’acquisto. Il carovita è la principale preoccupazione degli italiani (60%) del panel dell’osservatorio Sita, e il “fashion sentiment”, l’indice che misura l’umore del consumatore e la volontà di spesa, per quanto riguarda l’abbigliamento, è sceso a 44 punti a ottobre 2022, un dato più basso rispetto allo stesso mese del 2020.
Quali strategie attuano i consumatori contro il carovita? Tra gennaio e ottobre 2022, la quota degli irriducibili, che dichiara di voler mantenere lo stesso livello di spesa, scende dal 20 al 12% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre sale dal 35 al 50% la quota di persone che dichiarano l’intenzione di acquistare in saldo o durante le promozioni. E infatti solo nel trimestre settembre-novembre 2022 le transazioni in promozione nel settore sono aumentate del 17%. Il 34% degli intervistati aspetterà gennaio per effettuare acquisti di abbigliamento, mentre il 26% li ha effettuati durante il Black Friday (facendo registrare un incremento del 10% rispetto al 2021).
Infine, le previsioni di Sita Ricerca per i consumi di abbigliamento nel 2023 basate su dati Istat e OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) indicano una diminuzione dell’1,2% a volume con un incremento dell’1,3% a valore, dovuto all’inflazione. Il recupero dei livelli di consumo pre-Covid nell’abbigliamento è rimandato, forse, al 2024.