Fashion: nel 2016 lieve crescita degli acquisti con carta di credito (+0,4%). Lo shopping dei turisti extra Ue cresce del 6%
Nel 2016 gli acquisti degli italiani con carta di credito nel settore fashion hanno registrato un incremento dello 0,4% rispetto all’anno precedente.
Quella degli articoli sportivi è la categoria che ha registrato gli incrementi più elevati con un +3%; seguono gli accessori +1,4% e l’abbigliamento +0,8%. Il trend è negativo per le calzature (-4,7%) e la pelletteria/valigeria (-4,3%). Questi sono alcuni dati che emergono dall’Osservatorio Acquisti CartaSi per Federazione Moda Italia pubblicati all’interno del Fashion & High Street Report 2017.
Per quel che riguarda i risultati delle singole regioni, le elaborazioni dell’Osservatorio mostrano performance positive per Trentino Alto Adige (+6,4%), Sardegna (+2,3%), Sicilia (+1,9%), Lombardia (+1,7%), Veneto (+1,6%), Emilia Romagna (+0,6%), Marche (+0,4%). Stabile l’Umbria e in calo le altre regioni: Piemonte e Valle d’Aosta (-0,4%), Friuli Venezia Giulia (-0,5%), Toscana (-0,6%), Lazio (-0,8%), Puglia (-0,8%), Liguria (-1,6%), Basilicata e Calabria (-3,1%), Campania (-3,6%), Abruzzo e Molise (-3,7).
Il Fashion & High Street Report propone anche i dati relativi agli acquisti da parte dei turisti stranieri elaborati da Global Blue per Federazione Moda Italia.
Questa indagine, invece, evidenzia che, dopo un 2016 in calo dell’8%, prevedibile dopo l’Expo, i primi cinque mesi del 2017 hanno registrato un incremento medio del 6% degli acquisti di moda e accessori da parte degli stranieri provenienti dall’area extra UE. Sebbene la Cina continui a guidare la classifica con un’incidenza pari al 28% per numero di turisti, nel 2016 lo shopping dei cinesi ha registrato un calo del 22%. Seguono i russi (15%), gli americani (7%), i coreani (6%), gli arabi (5%) e i giapponesi (4%). Top spender sono i turisti provenienti da Hong Kong (1.142 euro), seguiti dai cittadini dei paesi del Golfo (931 euro) e dai cinesi (918 euro). Crescono gli acquisti da parte dei turisti ucraini (+19%) e giapponesi (+9%).