Confersercenti-IPSOS: gli italiani preferiscono i negozi tradizionali
Nel prossimo futuro, i negozi tradizionali continueranno a essere il luogo preferito dai consumatori italiani per lo shopping. Online verranno acquistati prevalentemente viaggi e vacanze (64% contro un 21% presso punti di vendita fisici) ed elettronica (51%).
E’ ‘quanto emerge dall’indagine realizzata da Confersercenti insieme a IPSOS, analizzando un campione di 1.000 cittadini italiani, di età compresa tra i 18 e i 75 anni e pubblicata nello studio “Il commercio oggi e domani”, presentato il 15 maggio a Roma.
La ricerca prende in considerazione nove categorie di prodotti o servizi: alimentari; prodotti per la pulizia di casa; cibo e bevande d’asporto o a domicilio (delivery); arredamento e complementi d’arredo; cosmetica, profumeria e cura del corpo; articoli e abbigliamento sportivo, moda (abbigliamento, scarpe, borse e accessori); elettronica e prodotti tecnologici; viaggi e vacanze.
Nei mesi a venire, il punto vendita fisico continuerà a essere scelto per l’acquisto di gran parte di queste categorie di prodotto. Se per articoli e abbigliamento sportivo (47% nei negozio tradizionale, contro il 38% online) e moda (48% contro il 39%) i punti vendita offline godono di un vantaggio di misura sugli e-commerce, la quota di clienti intenzionati a comprare nei negozi tradizionali anche nei mesi a venire è decisamente superiore nel settore della cosmetica e profumeria (50% contro 37%), del cibo e delle bevande d’asporto (64% contro 26%), dell’arredamento e complementi d’arredo (59% contro 22%), dei prodotti per la pulizia della casa (73% contro 18%) e degli alimentari (84% contro 10%).
Dall’indagine emerge che la quota dei consumatori che negli ultimi 12 mesi hanno comprato solo, prevalentemente o qualche volta nei negozi tradizionali è maggioritaria per sei tipologie di prodotti: articoli e abbigliamento sportivo (54%), cosmetica, profumeria e cura del corpo (58%), arredamento e complementi d’arredo (69%), cibo e bevande d’asporto (69%), prodotti pulizia per la casa (77%) e alimentari (82%).
Il canale online, invece, è privilegiato per acquisti nel comparto ‘viaggi e vacanze’ (dove raggiunge il 72%), elettronica e prodotti tecnologici (62%) e moda (52%).
I negozi tradizionali sono preferiti per la maggiore flessibilità dei sistemi di pagamento (possibilità di pagare in contanti o con i ticket, oltre che con carta e bancomat) per la vicinanza, nonché per il valore aggiunto costituito dalla relazione con l’esercente. Ma vengono apprezzati anche per la shopping experience e la possibilità di passare il tempo in modo piacevole, per toccare con mano e vedere di persona i prodotti, e avere un chiaro referente, senza passare per call center.
I canali online, invece, hanno tra i loro punti di forza: la mancanza di file e interazioni con altri, la possibilità di consultare recensioni, l’apertura 24/7, la consegna a casa, vasti assortimenti, anche di prodotti reperibili, facilità di trovare quello che si cerca; ma conta anche la velocità dell’acquisto, la possibilità di comprare direttamente dal produttore e la percezione di una maggiore convenienza dei prezzi.
L’indagine di Confersercenti-IPSOS analizza anche i comportamenti di acquisto di cinque generazioni: Baby Boomer, Generazione X, Generazione Y e i giovanissimi della Generazione Z.
I Baby Boomers costituiscono la fascia d’età più votata agli acquisti nei negozi tradizionali, mostrando una quota di preferenza per l’acquisto solo o prevalentemente offline superiore alla media per gli alimentari (78%), prodotti per la pulizia per la casa (70%), cibo o bevande d’asporto (66%), cosmetica e profumeria (56%), moda (49%).
Ad essere più orientati all’online, invece, sono le generazioni Y e Z. La preferenza per l’online è spiccata in particolare per la generazione Y, i cosiddetti millenials (nati tra il 1981 e il 1996), che mostrano una propensione agli acquisti in rete più elevata della media per tutte le categorie di prodotto, e soprattutto per cibo e bevande d’asporto (24%), cosmetica e profumeria (30%), prodotti pulizia per la casa (12%), articoli e abbigliamento sportivo (36%), moda (40%) e Viaggi e Vacanze (63%). Al contrario, la generazione Z (1996-2012), pur presentando una propensione agli acquisti in rete maggiore a quella della generazione X e dei Baby Boomers, superano la media solo per alimentari e prodotti per la pulizia di casa (15%), cibo e bevande d’asporto (28%), cosmetica (28%), elettronica (45%).