I risultati del sondaggio “Intimo: 10 domande ai rivenditori”
Dopo la pausa del 2022, quest’anno il numero di ottobre di Intimo Retail torna a pubblicare i risultati del sondaggio “Intimo: 10 domande ai rivenditori”. All’indagine, che si è svolta nel mese di settembre, hanno aderito 750 dettaglianti. Anche in questa nuova edizione del sondaggio, come nelle precedenti, alcune delle domande proposte sono rimaste invariate rispetto al 2014, anno di debutto dell’indagine; altre, invece, sono state modificate per mettere in luce alcuni dei fenomeni che caratterizzano il mercato nella fase attuale.
Per il 2023, ad esempio, nel sondaggio “Intimo: 10 domande ai rivenditori” sono stati inseriti più quesiti relativi all’utilizzo dei canali social e all’importanza che il canale attribuisce loro. Inoltre, i risultati del 2023 vengono paragonati con quelli di altri due anni: il 2019 e il 2021. Una scelta che nasce dalla volontà di fotografare come e quanto siano cambiate le esigenze e le caratteristiche del canale e del mercato rispetto al periodo pre e post Covid.
Nel complesso i dati dell’indagine “Intimo: 10 domande ai rivenditori” evidenziano che anche il mercato dell’intimo, come altri settori, stia tornando alla normalità dopo il periodo dell’emergenza sanitaria. Contestualmente, però, si consolidano alcuni elementi positivi il cui affermarsi è stato favorito proprio dalla situazione eccezionale che si è creata con la pandemia, primo fra tutti la digitalizzazione del canale. Un altro elemento interessante, già emerso nelle indagini svolte negli scorsi anni, è il livello di consapevolezza degli operatori del canale in merito al ruolo e al posizionamento delle loro attività commerciali all’interno del mercato. Questo cambiamento è frutto di un lungo lavoro iniziato con l’avvento delle catene che hanno spinto il dettaglio multibrand ad accentuare il livello di specializzazione dell’offerta. Tuttavia, rispetto a un passato anche alquanto recente, dai risultati del sondaggio “Intimo: 10 domande ai rivenditori” sembra che oggi le catene tornino a far preoccupare alcuni operatori del dettaglio perché, ad esempio, nei punti vendita di questi player gli articoli in coppe differenziate sono sempre più presenti.
In merito ai risultati economici registrati durante l’anno in corso, però, il mood degli imprenditori che emerge dall’indagine “Intimo: 10 domande ai rivenditori” è alquanto negativo. Il sell out dei costumi da bagno, in calo per il 46% dei dettaglianti intervistati, ha deluso le aspettative e, in alcuni casi, ha influenzato anche la visione del business per il prossimo futuro. Sul fronte delle relazioni con i fornitori, invece, da questa edizione del sondaggio emerge un quadro assai simile a quello degli anni scorsi dove all’industria i retailer chiedono un maggiore controllo del prezzo al pubblico, sia online sia offline, e azioni a favore di una migliore gestione dei resi e dell’invenduto anche se, rispetto a questo tema, i numeri sono differenti rispetto al passato.
Per leggere i risultati completi del survey “Intimo: 10 domande ai rivenditori” clicca QUI.