Nel 2024 gli acquisti online di prodotti toccano quota 38,6 mld (+6%)
Nel 2024 gli acquisti online di prodotti da parte degli italiani dovrebbero raggiungere i 38,6 mld di euro, registrando una crescita del 6%, contro il +8% del 2023. A riportare un trend superiore alla media sono tre settori: Arredamento e home living (+12%), Auto e Ricambi (+10%) e Food & Grocery (+8%). Al contrario, Beauty, Informatica ed Elettronica di consumo e Abbigliamento presentano una crescita in linea con quella del settore (con tassi compresi tra il +7% e il +5%).
Sul totale acquisti retail (online+offline), la penetrazione dell’online si attesta all’11%, stabile rispetto al 2023. Questi sono alcuni dei dati aggiornati che emergono dall’indagine dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, presentata l’8 maggio durante la sessione plenaria di apertura della 19° edizione di Netcomm Forum, l’evento di riferimento per il mondo digitale sui temi dell’evoluzione dell’eCommerce, del digital retail e della business innovation a livello nazionale e globale.
La ricerca Netcomm NetRetail mostra invece quali sono i touchpoint che più influenzano gli acquisti online. In pole position ci sono i motori di ricerca, indicati dall 55,9% degli italiani; il sito o l’app del brand di un determinato prodotto (per il 50,4% degli italiani); le recensioni dei prodotti (per il 48,2%) e i siti o le app che vendono questo tipo di prodotto (per il 43,3%). Un ruolo secondario, ma comunque di rilievo, è mantenuto dai social (per il 31,7% degli italiani); delle notifiche push (per il 30,5%) e dai punti vendita (per il 24,9%).
La maggior parte degli acquisti online (62,9%) passa per gli eRetailer, ovvero i merchant nati online. Seguono i siti dei produttori (18,6%); i retailer tradizionali (12,2%); i siti comparatori (5%) e, infine, quelli di vendite private e coupon che valgono rispettivamente l’1,1% e lo 0,2% degli acquisti online.
L’indagine Nectomm NetRetail rivela però che i touchpoint digitali influenzano gli acquisti offline più di quanto gli acquisti in negozio influenzino quelli online. Infatti, il 38,9% delle decisioni di acquisto nei punti vendita fisici sono influenzate da touchpoint digitali. Ad aver consultato almeno un canale digitale prima di compiere l’acquisto in store sono soprattutto gli acquirenti di prodotti come smartphone (95,5%), elettronica (76,5%), elettrodomestici (76%), attrezzatura sportiva (69,6%), food delivery (60%), contenuti fisici (59,7%), arredamento e casalinghi (55%) e giocattoli (53,3%).
L’influenza vale anche dall’offline verso l’online: il negozio fisico, infatti, orienta un quarto degli acquisti online (25%) e, in particolare, la visita in un punto vendita del prodotto/servizio è particolarmente rilevante nell’influenzare gli acquisti online di elettrodomestici (53,6%); arredamento e casalinghi (44,4%); calzature (43,5%); food delivery (42,6%), attrezzatura sportiva (41,9%).
Secondo l’ultima edizione del Delivery Index, la ricerca annuale di Netcomm in collaborazione con Poste Italiane che monitora i volumi delle spedizioni eCommerce in Italia, nel primo trimestre 2024 sono stati spediti 186 milioni di pacchi come risultato di acquisti online. Il numero è in aumento del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. A trainare il dato sono gli acquisti in ambito Fashion & Sport (23,3%), seguiti da Informatica ed Elettronica di consumo (18,4%) e Health & Beauty (17,6%). Il Delivery Index fotografa anche l’impatto dei resi nelle consegne degli acquisti online: la quota media dei resi sul totale delle spedizioni nel primo trimestre del 2024 è pari al 5,9% del totale delle spedizioni, con valori massimi per i settori del Fashion (11,3%) e dell’Informatica ed Elettronica (7,9%) e minimi per l’Editoria (3,1%) e l’Health & Beauty (2,0%).
Dall’indagine dell’Osservatorio Netcomm svolta in collaborazione con Cribis emerge anche che nel nostro Paese sono 88mila le aziende italiane che hanno un proprio sito e-commerce: il 18,6% si trova in Lombardia, seguono il Lazio (12,1%) e la Campania (12%). Roma e Milano sono le città con più aziende che hanno un proprio canale e-commerce attivo (quasi il 10%); segue Napoli con quasi il 7% delle aziende. Quasi l’80% delle aziende analizzate ha almeno un social network. Facebook è quello più diffuso (90,8%) tra queste, seguito da Instagram (76,2%), YouTube (21,1%), Linkedin (18,1%) e Twitter (17,3%).