Commercio: nasce l’Albo nazionale delle attività storiche
Nasce l’Albo nazionale delle attività storiche. Lo prevede lo schema di decreto legislativo approvato il 20 giugno in via preliminare dal Consiglio dei ministri, in attuazione della legge per la concorrenza.
Gestito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e frutto della collaborazione tra MIMIT, ministero della Cultura, ministero del Turismo, ministero della Pubblica Amministrazione, ministero dell’Economia e delle Finanze e ministero dell’Interno, l’Albo nazionale delle attività storiche riconosce e tutela le imprese commerciali, botteghe artigiane ed esercizi pubblici che sono parte integrante della nostra storia.
Dopo i tanti registri nati a livello locale, l’Albo nazionale delle attività storiche nasce per riconoscere e tutelare imprese commerciali con almeno 50 anni di attività.
In base al decreto, gli enti locali potranno costituire albi propri inserendo le attività con interesse storico, culturale, artistico, turistico, merceologico o identitario da difendere.
Il titolo di di “attività storiche di eccellenza” potrà essere concesso a quelle imprese che si svolgono da almeno 70 anni continuativi nello stesso locale e sono gestite da almeno tre generazioni consecutive della stessa famiglia o dal dipendente che sia subentrato o vi abbia operato per almeno dieci anni.
Le attività di eccellenza possono essere classificate, su istanza degli interessati, come beni culturali, in quanto espressione di identità culturale collettiva.
Un successivo decreto interministeriale definirà le modalità operative dell’Albo nazionale delle attività storiche, tra cui i flussi di comunicazione tra i diversi livelli di Governo e la diffusione dei contenuti nei relativi siti istituzionali. Per implementare campagne informative, sono inoltre previste misure che saranno successivamente adottate dal ministero del Turismo.
Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia – Confcommercio così ha commentato l’istituzione dell’Albo nazionale delle attività storiche: «Esprimo una grande soddisfazione per vedere accolto il contributo di Federazione Moda Italia Confcommercio avanzato al Tavolo della Cultura e al Tavolo della Moda presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy a garanzia di uno sviluppo urbano e commerciale equilibrato, tra identità e innovazione. […] È un provvedimento che riconosce, con forza di legge, quel patrimonio di eccellenze del Made in Italy fatto di negozi, botteghe e attività storiche e di tradizione che dovranno essere censite, catalogate, sostenute e salvaguardate come un enorme valore economico e culturale. È un primo significativo risultato che darà sicuramente maggiore fiducia a tutte quelle attività storiche che vorranno competere sul mercato in un momento così complicato».