Direttiva Omnibus: la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ribadisce il valore del provvedimento
Anche la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha espresso il suo parere in merito alla corretta applicazione delle regole in materia di annunci di riduzione dei prezzi. Un tema regolamentato dalla Direttiva Omnibus (UE 2019/2161) promulgata proprio per offrire maggiore trasparenza ai consumatori in materia di politiche dei prezzi, e in particolare degli sconti, e delle pratiche commerciali scorrette.
Direttiva Omnibus: in vigore dal 1° luglio i nuovi obblighi in materia di prezzi e sconti
In Italia la Direttiva Europea è stata recepita dal Decreto Legislativo n. 26 del 7 marzo 2023 che modifica, integrandolo, il Codice del Consumo (Decreto Legislativo 205/2006).
In particolare, come comunicato da Federazione Moda Italia, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è pronunciata su un caso presentato dal Tribunale di Dusseldorf relativo a un procedimento avviato da un’associazione tedesca di consumatori nei confronti di una nota catena della grande distribuzione organizzata.
Nel mirino dell’associazione c’era proprio la violazione delle norme sulle modalità di comunicazione degli sconti e, in particolare, su alcuni volantini promozionali. Analizzato il caso, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che una riduzione di prezzo di un prodotto, comunicata da un professionista sotto forma di una percentuale o di una dicitura pubblicitaria volta a sottolineare il carattere vantaggioso del prezzo annunciato, deve essere determinata sulla base del “prezzo precedente”.
In sostanza, come evidenziato nel documento pubblicoto da Federazione Moda Italia, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea conferma quanto indicato espressamente nelle FAQ del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: in caso di annunci di riduzione dei prezzi, per prezzo precedente s’intende quello più basso applicato alla generalità dei consumatori negli ultimi 30 giorni.